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Sharon Verzeni, le parole choc di Sangare durante l’interrogatorio

Sharon Verzeni, le parole choc di Sangare durante l’interrogatorio: cosa ha detto l’avvocato

Quanto all’infermità mentale e ad una eventuale richiesta di perizia psichiatrica, “è un aspetto che va approfondito, vedremo. È da considerare. Io non sono un medico, posso solo dire da uomo senza competenze tecniche che secondo me ha dei problemi, a mio modo di vedere”, ha asserito l’avvocato Giacomo May, rispondendo a chi gli chiedeva se Sangare sembri un pazzo. (continua a leggere dopo le foto)

Codacons,si indaghi su possibili omissioni sanitarie

“Dopo le gravi dichiarazioni della sorella di Moussa Sangare”, il 30enne che ha confessato il delitto di Sharon Verzeni, secondo cui, “nonostante tre denunce per violenze e lettere rivolte al sindaco e agli assistenti sociali, nessuno si sarebbe attivato per bloccare i maltrattamenti e aiutare il giovane a uscire dalla dipendenza da droghe”, il Codacons chiede alla Procura della Repubblica di Bergamo di estendere le indagini verso gli enti locali competenti.

In una nota si legge: “Vogliamo capire se, alla luce di quanto riportato dai mess media, vi siano state negligenze e omissioni da parte delle autorità locali che abbiano in qualche modo contribuito a determinare la tragica morte di Sharon Verzeni. Va accertato se l’Asl territoriale, l’amministrazione comunale e gli altri organi competenti siano stati effettivamente informati della pericolosità di Sangare e quali misure abbiano adottato a tutela della famiglia e della collettività, e se siano stati seguiti tutti i protocolli previsti per i casi di denuncia per violenze, maltrattamenti e tossicodipendenza. In tal senso l’associazione annuncia un esposto alla Procura di Bergamo in cui si chiede alla magistratura di estendere le indagini per la possibile fattispecie di concorso in omicidio volontario premeditato verso le autorità locali competenti”.

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