Le parole del padre
“Lascio fare agli inquirenti, perché sono loro che devono agire e sanno come muoversi. Mia figlia non aveva nemici, questo è scontato. Non credo abbia mai avuto nemici in vita sua”, ha dichiarato il padre di Sharon Verzeni. Il papà che aspettava solo di accompagnarla all’altare. “Mi auguro che trovino una persona, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto”, ha aggiunto. Gli abitanti di via Castegnate, dove davanti al civico 29 si è accasciata Sharon Verzeni, vengono chiamati a testimoniare nella caserma dei carabinieri di Calusco. Per il momento, tuttavia, non sono emerse novità utili alle indagini: “chi è sceso in strada lo ha fatto successivamente all’aggressione, non ci sono testimoni oculari”.
In quel momento, l’assassino era già fuggito, sfruttando i cinquanta metri di cono d’ombra della via non coperti dalle telecamere. Un colpo di fortuna o una mossa calcolata? Se fosse stata una fuga pianificata, il colpevole potrebbe essere qualcuno che conosce bene la zona. I carabinieri del Ros stanno esaminando oltre cento ore di video, cercando di individuare dettagli ritenuti “utili” per ricostruire i movimenti dell’aggressore prima e dopo l’omicidio. Incrociando le immagini e analizzando i tempi, emerge un’anomalia: Sharon Verzeni ha impiegato tre minuti per percorrere gli ultimi 200 metri tra piazza 7 Martiri e via Castegnate, quando ne sarebbe bastato uno. Forse ha incontrato qualcuno, o ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto. (Continua a leggere dopo la foto)
La raccolta delle testimonianze continua
La raccolta di testimonianze prosegue e, “se e quando emergeranno nuovi elementi”, i carabinieri hanno intenzione di riconvocare Sergio Ruocco. L’uomo era stato già interrogato subito dopo l’omicidio, e nuovamente sentito il 14 agosto per altre cinque ore. Le indagini continuano, nella speranza di ottenere ulteriori dettagli che possano contribuire a fare luce sul caso. “Mi hanno chiesto le solite cose – ha riferito l’idraulico – Com’era la vita di Sharon, come andava tra noi e anche dei suoi rapporti di lavoro. Purtroppo non credo di essere stato di grande aiuto”. Sergio Ruocco è stato convocato in caserma come persona informata sui fatti e, al termine dell’interrogatorio, la sua posizione è rimasta invariata. Nel frattempo, le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni proseguono.
Le telecamere di sorveglianza hanno catturato immagini di una persona su una bicicletta, un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per ricostruire i movimenti sospetti avvenuti nei dintorni del luogo del delitto. Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni si intensificano, e i test del DNA non saranno limitati solo agli uomini. Anche le donne verranno sottoposte agli esami genetici, poiché gli inquirenti non escludono alcuna pista.