Solidarietà istituzionale e reazioni dopo l’aggressione
L’episodio ha suscitato forte indignazione in tutto il Veneto. Il presidente della Regione Luca Zaia ha dichiarato: “Quello che è successo a Padova alla giornalista Chiara Giannini e alla troupe è grave. Esprimo la mia vicinanza alla cronista e ai tecnici coinvolti. Lavorare su strada, spesso in contesti complessi, fa parte del mestiere di chi informa: non può diventare un rischio accettato né normalizzato”. Zaia ha inoltre ribadito che la libertà di stampa è un diritto fondamentale dei cittadini e che nessuno può permettersi di intimidire i giornalisti.
Leggi anche: Tragedia ferroviaria, Giulia muore a soli 25 anni: era insieme al fidanzato

Condanna unanime da istituzioni e sindacato giornalisti
Il governatore ha sottolineato che “il fenomeno delle baby gang riguarda sicurezza e crescita civile. Nessuno, tantomeno gruppi giovanili dediti a comportamenti violenti, può appropriarsi delle nostre città e delle nostre strade, mettendo a rischio l’incolumità e il decoro. Auspico che gli autori dell’aggressione vengano rapidamente identificati e condannati con fermezza”.
Sulla stessa linea, l’UsigRai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica, ha diffuso una nota ufficiale: “Condanniamo fermamente l’aggressione. Chi lavora al servizio dei cittadini e del loro diritto ad essere informati non può diventare bersaglio di facinorosi e violenti. Chiediamo che si accertino le responsabilità degli aggressori e si individuino con urgenza strumenti adeguati a garantire l’incolumità di chi fa informazione”.
Reportage sulle baby gang a Padova: una troupe di Porta a Porta è stata aggredita da alcuni ragazzi che hanno tirato una pietra (colpendo la giornalista) e delle bottiglie.
— Porta a Porta (@RaiPortaaPorta) September 25, 2025
Il servizio completo questa sera su @RaiUno a #PortaAPorta #25settembre pic.twitter.com/mFhtsxU8JE
La posizione ufficiale della Rai
In seguito ai fatti, la Rai ha espresso «la più ferma condanna per la grave aggressione subita dalla giornalista Chiara Giannini e dalla troupe durante la realizzazione di un reportage sulle baby gang a Padova». L’azienda ha definito l’episodio «inaccettabile», sottolineando come rappresenti un attacco diretto alla libertà di informazione e al diritto-dovere dei giornalisti di raccontare la realtà. Rai ha ribadito la propria vicinanza ai professionisti coinvolti e l’impegno a fornire un’informazione indipendente e libera da condizionamenti.