L’Italia e i 15 miliardi a rischio
Oggi le accise sul tabacco portano all’Italia circa 15 miliardi di euro l’anno, che diventano oltre 22 miliardi considerando l’intero gettito legato al settore. Una cifra che il governo non intende assolutamente perdere. “Non posso e non voglio permettere che lo Stato perda 15 miliardi di euro di gettito”, ha dichiarato il sottosegretario all’Economia Federico Freni, confermando la determinazione a trovare una soluzione.
Il viceministro Maurizio Leo ha ribadito che si stanno monitorando con attenzione gli sviluppi della direttiva europea TED sui tabacchi, sottolineando come il settore sia fondamentale non solo per il bilancio pubblico ma anche per l’occupazione e gli investimenti.

Chi sarà colpito dagli aumenti
Il piano, almeno per ora, riguarderebbe solo le sigarette tradizionali, mentre resterebbero escluse le sigarette elettroniche e i prodotti alternativi che negli ultimi anni hanno conquistato una larga fetta di consumatori. Una scelta che potrebbe aprire scenari interessanti sul fronte del mercato, con i fumatori tentati di abbandonare il pacchetto classico per rifugiarsi nelle alternative meno tassate.
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Una decisione che divide la maggioranza
Resta però un nodo politico da sciogliere. Aumentare le accise non piace all’elettorato e non tutti, nella maggioranza, sarebbero convinti di questa strada. L’esecutivo dovrà trovare un equilibrio delicato tra esigenze di bilancio e consenso popolare, con la consapevolezza che il vizio del fumo, oltre a un problema di salute, rischia di diventare presto anche un lusso.