Sigarette elettroniche: aumenti più morbidi ma costanti
Chi pensa di salvarsi passando allo svapo dovrà ricredersi. Anche le sigarette elettroniche subiranno un incremento, seppur più graduale.
L’aliquota fiscale salirà dal 39,5% al 40,5% nel 2026, per poi toccare il 42% nel 2028.
Un rialzo contenuto ma costante, pensato per “armonizzare” la tassazione tra i diversi prodotti da fumo senza colpire troppo un mercato in forte espansione.


Liquidi da svapo: nel mirino anche i gusti “light”
Nemmeno i liquidi sono stati risparmiati.
Per quelli con nicotina, l’imposta passerà dal 16% al 18% nel 2026, poi al 20% nel 2027 e al 22% nel 2028.
Per quelli senza nicotina, l’aumento sarà dal 13% al 15% nel 2026 e fino al 17% nel 2027.
Un cambiamento che riduce sempre più il divario fiscale con le sigarette tradizionali, rendendo anche lo svapo un vizio sempre più costoso.
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Obiettivo del governo: più entrate e meno fumo
Il Ministero dell’Economia ha spiegato che la misura punta a “una maggiore coerenza fiscale” e a ridurre i danni sanitari legati al fumo. Ma i fumatori non la prendono bene: sui social si moltiplicano i commenti di protesta e le ironie su un Paese che “vuole far smettere di fumare… ma intanto ci guadagna”.