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Simona Cinà, è arrivato l’esito dell’autopsia: la terribile ipotesi

Simona Cinà, esiti preliminari dell’autopsia: esclusi problemi cardiaci

I primi risultati dell’autopsia effettuata presso il Policlinico di Palermo hanno fornito alcune risposte importanti. Gli esami condotti dal medico legale hanno stabilito che la causa della morte è da attribuire a annegamento, come evidenziato dalla presenza di una notevole quantità di acqua nei polmoni, riporta Il Corriere della Sera. I rilievi hanno escluso la presenza di patologie cardiache o di malformazioni congenite, smentendo così l’ipotesi di un infarto improvviso o di altre condizioni mediche silenti.

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Cos’è successo a Simona quella notte?

Questa conclusione rappresenta un elemento fondamentale nelle indagini, poiché elimina alcune delle teorie inizialmente considerate, focalizzando l’attenzione su altri possibili fattori che potrebbero aver provocato la perdita di coscienza di Simona all’interno della piscina. Nonostante queste evidenze, restano ancora diversi dubbi da chiarire. L’autopsia non ha consentito di accertare con certezza cosa abbia determinato lo svenimento della giovane, lasciando aperta la possibilità che sia stato un malore improvviso o l’effetto di sostanze o alcolici assunti durante la festa.

Gli investigatori ritengono quindi fondamentale attendere l’esito degli esami tossicologici e istologici, che potranno fornire ulteriori dettagli su eventuali agenti esterni coinvolti nell’accaduto. I risultati completi sono previsti nelle prossime settimane e saranno determinanti per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.

Le indagini e i sequestri: la Procura al lavoro per chiarire i fatti

L’apertura di un fascicolo per omicidio colposo da parte della Procura ha dato avvio a una serie di accertamenti puntuali. I carabinieri hanno sequestrato oltre venti bottiglie di alcolici, bicchieri, asciugamani e gli indumenti indossati da Simona la sera dell’incidente. L’obiettivo è quello di verificare con esattezza il consumo di sostanze alcoliche e di accertare se vi sia stato un adeguato livello di sorveglianza durante la festa.

Un aspetto centrale dell’indagine riguarda la tempestività dei soccorsi e la presenza di personale qualificato in grado di intervenire in caso di emergenza. Secondo le testimonianze raccolte, nessuno dei presenti si sarebbe accorto immediatamente della caduta di Simona in acqua. Solo due giovani si sono lanciati in piscina per cercare di salvarla, ma ogni tentativo si è rivelato purtroppo inutile. Gli inquirenti stanno valutando anche il rispetto delle norme di sicurezza nell’organizzazione dell’evento, con particolare attenzione alla gestione della piscina e alla prevenzione di situazioni di rischio. Tali verifiche sono fondamentali per stabilire eventuali responsabilità dirette o indirette nella tragedia.

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