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Simona Cinà, spunta l’ultimo video: cosa sospetta la famiglia ora

Indizi e domande senza risposta

A essere sequestrati sono stati solo la minigonna e la canotta verde che Simona indossava. Accanto, un bicchiere e un paio di mutande da uomo. Nessun prelievo per analizzare il DNA. Anche la console del dj è stata portata via per gli accertamenti. Il quadro si complica: non è chiaro chi sia il proprietario della villa, visto che le visure catastali si fermano al 1997. La famiglia chiede di sapere cosa sia successo nei 50 minuti tra l’ultimo avvistamento e la chiamata al 112, registrata alle 4.10. «Il bracciale di mia madre, a cui Simona teneva moltissimo, era ancora nella borsa», racconta Roberta. «Segno che era lucida. Ma i vestiti di mia sorella non li abbiamo trovati. Solo le scarpe. Dov’erano i suoi abiti? Perché c’era il bracciale ma non il resto? Che è successo?».

Il sospetto della droga

Uno dei timori più grandi dei genitori è che Simona possa essere stata vittima di un atto deliberato, magari drogata a sua insaputa. «Non avrebbe mai preso nulla di sua iniziativa era attenta alla salute, faceva controlli regolari e per giocare doveva presentare sempre certificati medici aggiornati», sostiene la famiglia. Ma il comportamento degli altri presenti alla festa lascia un ulteriore vuoto. «Quando siamo arrivati, erano una trentina tutti zitti, in un angolo. Nessuno ci ha parlato. Non ci hanno guardato. Nessuno ha fatto una domanda, nessuno ci ha detto “mi dispiace”», ha detto sempre Roberta.

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