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Sinisa Mihajlovic, la richiesta della moglie a 3 anni dalla morte fa piangere tutti

Il dolore, la forza e la promessa di continuare

La scomparsa di Mihajlović ha colpito non solo il mondo del calcio, ma anche chi lo ha conosciuto come uomo: diretto, ironico, incapace di fingere. La malattia non lo ha mai addomesticato, e nemmeno negli ultimi mesi ha rinunciato alla sua identità. Arianna ha raccontato più volte quanto fosse importante per lui che la famiglia non si fermasse, che la vita continuasse a scorrere. Ed è esattamente ciò che emerge dal messaggio pubblicato nel giorno dell’anniversario: non un addio definitivo, ma una presenza diversa, da riconoscere in altri modi. Parlare con chi non c’è più diventa così un atto di continuità, non di nostalgia sterile.

Quel “ti amo” che dice tutto

Tra i ricordi più intensi condivisi da Arianna c’è un episodio raccontato a Verissimo nel gennaio 2024, capace di racchiudere l’essenza del loro rapporto. Durante uno degli ultimi ricoveri, Siniša, provato dalle cure, stava parlando con un medico, dicendogli di volergli molto bene. Arianna, con la sua ironia affettuosa, colse l’attimo: «E a me?». La risposta arrivò secca, autentica, senza fronzoli: «A te ti amo, è diverso». Una frase che dice tutto di lui e di loro. Oggi, a tre anni di distanza, quelle parole continuano a vivere. Non nel rimpianto, ma in una scelta precisa: trasformare l’assenza in dialogo, il dolore in memoria, l’amore in forza.

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