Alcaraz, il predestinato con il fuoco di Federer e la fame di Nadal
Carlos Alcaraz arriva a questa semifinale con 23 vittorie consecutive e il desiderio esplicito di entrare nella leggenda di Wimbledon. Vuole il terzo titolo di fila, ma più di tutto vuole essere ricordato tra i più grandi, e non ne fa mistero. Il paragone con Federer è inevitabile quando lo si guarda muoversi sull’erba: la leggerezza dei passi, la grazia nei colpi, l’intelligenza tattica.
Ma Alcaraz è anche un tennista nuovo, con una potenza esplosiva e una ricerca dello spettacolo quasi ostinata. Coach Juan Carlos Ferrero prova da tempo a domarne l’istinto: “Deve capire che non sempre serve incantare, a volte basta vincere”. Ma con uno che a 22 anni ha già vinto cinque Slam, non è facile imporre prudenza. Contro Fritz, sarà lui a dettare il ritmo. Solo pause emotive o qualche eccesso di estro potranno rimettere in gioco l’americano.

Wimbledon, teatro del cambiamento: tra eredità e nuovi re
Wimbledon è da sempre il palcoscenico dei ribaltoni. Quello che era vero ieri, oggi può essere spazzato via da un colpo di scena. Lo sa bene Sinner, che due anni fa si fermò ai quarti, e oggi punta dritto al titolo. Lo sa Djokovic, che su quest’erba ha costruito parte della sua leggenda, ma che oggi rischia di uscirne battuto dal suo successore naturale.
E lo sa anche Alcaraz, che qui si è consacrato nel 2023, e oggi vuole dimostrare che non è stato un lampo. La semifinale con Fritz può sembrare una formalità, ma il tennis – come la storia – non ama chi lo dà per scontato.
A Wimbledon 2025 si gioca molto più di una semifinale. Si decide chi sarà il volto del tennis dei prossimi anni, e se il cambio della guardia è ormai avvenuto.