L’analisi della Wada sul caso Sinner e altri casi
Olivier Niggli, direttore generale della Wada, ha espresso le sue preoccupazioni in una recente intervista a L’Equipe. “Oggi esiste un problema di contaminazione. – ha spiegato Niggli secondo quanto riporta Adnkronos – Questo non significa che ci siano più casi del genere rispetto al passato, il fatto è che i laboratori sono più efficienti nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza“. E ancora: “Le quantità sono così piccole che ci si può contaminare facendo cose innocue. La verità è che sentiamo un sacco di storie e capisco l’opinione pubblica che può arrivare a pensare che assumiamo di tutto”. Proprio questa eccessiva “sensibilità” dei sistemi di rilevazione porterebbe molti tennisti a finire travolti da casi del genere con conseguenze negative che vanno dalle preoccupazioni di dover affrontare un processo al danno reputazionale.
News dalla Wada: urge cambiare il sistema antidoping?
Il nodo cruciale secondo Niggli è che “Con delle soglie non avremmo visto tutti questi casi“. Una considerazione che porterebbe a revisionare il sistema antidoping del tennis professionistico che ha portato alla luce tanti casi controversi come quello di Sinner. “Quello che dobbiamo comprendere – ha continuato il direttore Wada – è se siamo pronti ad accettare il microdosaggio e dove sia giusto fermarsi. Proprio per questo tipo di riflessioni verrà creato un tavolo di lavoro”. Il ragionamento fa ben sperare per la situazione di Jannik Sinner che, alla luce delle nuova valutazioni, potrebbe presto lasciarsi questo brutto capitolo alle spalle.