
Sinner, la notizia che non avremmo mai voluto sentire! Che botta – Jannik Sinner, attuale numero 2 del ranking mondiale, ha deciso di non prendere parte alla prossima fase finale della Coppa Davis, che si terrà a Bologna dal 19 novembre. Dopo una stagione ricca di successi, culminata con due titoli Slam e altrettante finali raggiunte, il talento altoatesino ha scelto di non rispondere alla convocazione della Nazionale italiana.

Sinner, la notizia che non avremmo mai voluto sentire! Che botta
La notizia, che già circolava nell’ambiente tennistico dopo la sua partecipazione all’esibizione di Riad, è stata confermata ufficialmente dal capitano della squadra, Filippo Volandri. L’assenza di Sinner rappresenta un duro colpo per le ambizioni dell’Italia, che dovrà difendere il titolo conquistato nel 2023 senza il suo protagonista principale. Volandri ha comunicato i nomi dei convocati per la fase finale: Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Andrea Vavassori e Simone Bolelli saranno chiamati a guidare il team azzurro. “Jannik non ha dato la sua disponibilità”, ha dichiarato il capitano, chiudendo ogni speranza di un possibile cambio di idea da parte dell’altoatesino dopo le ATP Finals di Torino, evento che lo vedrà impegnato la settimana precedente.
La decisione di Sinner, sebbene non inaspettata, apre interrogativi sul futuro della nazionale italiana e sulla gestione delle energie da parte dei top player. Già a Riad, Sinner aveva lasciato intendere che la Davis non era tra le sue priorità immediate: “La Davis? Non ho ancora deciso…“, aveva affermato, anche se la sua scelta era già stata presa, preferendo concedersi una pausa dopo una stagione estenuante.

Il ruolo di Sinner nella storia recente della Coppa Davis
Il contributo di Sinner alla vittoria della Coppa Davis 2023 è stato determinante, soprattutto durante la storica fase finale di Malaga. In quell’occasione, il tennista italiano aveva sconfitto prima la Serbia di Novak Djokovic e successivamente l’Australia, regalando all’Italia un titolo che mancava da decenni. Il suo successo ha rilanciato il movimento tennistico nazionale e aumentato le aspettative nei confronti del gruppo azzurro.
L’assenza di un giocatore del calibro di Sinner mette però in evidenza quanto la nazionale sia diventata Sinner-dipendente negli ultimi anni. Ora tocca a Musetti e agli altri convocati raccogliere la sfida e dimostrare che l’Italia può essere competitiva anche senza il suo numero uno. La concorrenza sarà agguerrita, soprattutto se la Spagna potrà contare su Carlos Alcaraz e altre stelle internazionali. La scelta di Sinner ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni osservatori sottolineano l’importanza dell’attaccamento alla maglia azzurra, mentre altri ricordano che anche grandi campioni come Roger Federer hanno spesso privilegiato la carriera individuale rispetto agli impegni di squadra. Federer, ad esempio, ha vinto la Davis solo una volta, nel 2014, senza che ciò abbia intaccato la sua immagine o la sua carriera di successo. Dal punto di vista gestionale, la decisione di Sinner appare comprensibile alla luce del calendario fitto. Le nuove regole della Coppa Davis, con una programmazione spesso sovrapposta ai tornei principali e ai circuiti internazionali, pongono i tennisti di vertice di fronte a scelte obbligate.
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