Il ruolo di Movimento 5 Stelle e le preferenze dell’elettorato di centrosinistra
Tra le formazioni d’opposizione, il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte dimostra una maggiore stabilità, attestandosi attorno al 13,3%. Questo dato rafforza il ruolo del M5S come possibile ago della bilancia nelle future coalizioni, specie in vista delle prossime elezioni amministrative e delle future consultazioni politiche. Un’ulteriore rilevazione, condotta dall’istituto Eumetra e illustrata da Mannheimer, evidenzia come tra gli elettori di centrosinistra ci siano preferenze più marcate nei confronti di Giuseppe Conte rispetto a Elly Schlein. L’ex presidente del Consiglio ottiene infatti il 34,2% delle preferenze, mentre la segretaria del PD si ferma al 21,8%.
Se si analizzano i numeri nel loro complesso, emerge in modo netto come il centrodestra sia riuscito a sfruttare la situazione attuale per rafforzarsi ulteriormente, mentre la sinistra appare frammentata e in difficoltà nella costruzione di un’alternativa convincente. Secondo gli esperti, se questa tendenza dovesse proseguire, le manifestazioni di piazza rischiano di rimanere un’espressione simbolica, senza tradursi in reali vantaggi elettorali.
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Cresce il consenso al centrodestra: cosa dicono gli esperti
Gli analisti politici attribuiscono la crescita del centrodestra a diversi fattori: la percezione di stabilità e coerenza mostrata dal governo, la capacità di rispondere rapidamente alle emergenze economiche e sociali, e la forte presenza mediatica dei principali leader. In particolare, la figura di Giorgia Meloni risulta premiante per un’ampia fascia di elettorato, grazie alla sua comunicazione diretta e ai temi affrontati durante la legislatura.
Al contrario, il centrosinistra soffre per la mancanza di una proposta politica chiara e condivisa, oltre che per le divisioni interne tra le varie anime del movimento. Le difficoltà di Elly Schlein nel consolidare la sua posizione sono rappresentative di una più generale crisi di rappresentanza che investe l’intero campo progressista. La presenza di figure come Giuseppe Conte e Pier Luigi Bersani, capaci di attrarre consensi trasversali, testimonia la necessità di un nuovo percorso di aggregazione e sintesi programmatica.