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Sondaggi, chi guadagna più voti e chi resta indietro: la classifica

AVS arretra di poco, ma resta sopra i numeri delle politiche

Nel fronte progressista, Alleanza Verdi-Sinistra registra un calo contenuto: 6,2%, due decimi in meno. Un arretramento che non preoccupa, anche perché parliamo comunque di cifre quasi doppie rispetto a quelle delle politiche 2022. Il weekend elettorale ha regalato soddisfazioni alla coalizione, insieme però alla beffa più dolorosa: l’ex governatore pugliese Nichi Vendola non è stato eletto perché AVS non ha raggiunto la soglia del 5%. I centristi crescono: Calenda, Renzi e +Europa tutti in positivo. Il fronte centrista registra movimenti tutti con il segno più. Azione sale al 3,4% (+0,2%), Italia Viva di Matteo Renzi arriva al 2,7% (+0,3%), mentre +Europa guadagna un decimale e tocca l’1,7%. Numeri piccoli, ma un trend positivo per tutti.

Coalizioni: centrodestra avanti, centrosinistra (unito) in recupero

Nel confronto complessivo, i tre partiti principali del centrodestra sommano un 47,5%. La media non considera Noi Moderati, solitamente attorno all’1%. Le forze dell’opposizione che si sono presentate insieme alle regionali raggiungono invece il 42,6%. Un divario consistente, ma non incolmabile, soprattutto se le dinamiche territoriali dovessero influenzare le prossime rilevazioni.

Un mese, insomma, che racconta un’Italia politica in movimento lento, con tendenze da monitorare e una domanda che resta sul tavolo: le regionali cambieranno davvero la partita o resteranno un episodio isolato?

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