Il Pd perde ancora terreno: divario con FdI oltre i nove punti
Passando al centrosinistra, il Partito Democratico scende al 22%, perdendo altri due decimi. Un arretramento modesto ma significativo perché amplia ulteriormente la distanza con Fratelli d’Italia, ora superiore ai nove punti percentuali.
Nel Pd si guarda con attenzione agli appuntamenti elettorali del 23 e 24 novembre, dove il “campo largo” sembra poter ottenere risultati positivi in Campania e Puglia. In Veneto, invece, il vantaggio del candidato del centrodestra – il vicesegretario leghista Alberto Stefani – viene considerato ormai difficilmente recuperabile.
Il sondaggio non misura solo una flessione, ma una preoccupazione crescente: il Pd non riesce a invertire la tendenza né a ridurre lo storico gap con il primo partito italiano.

M5S stabile, AVS cresce: le sorprese del fronte progressista
Nel quadro delle opposizioni, il Movimento 5 Stelle resta completamente fermo: 12,8% senza variazioni.
Il dato conferma una base elettorale stabile, che né cresce né si assottiglia, nonostante le numerose critiche interne e il dibattito ancora aperto sulla linea di Giuseppe Conte.
L’unico segno positivo arriva da Alleanza Verdi-Sinistra, che cresce al 6,9% (+0,2%). Si tratta di un progresso minimo ma costante, che conferma la capacità del fronte ecologista e radicale di intercettare un elettorato giovane, urbano e molto sensibile ai temi climatici e sociali.
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Il centro moderato tra piccoli movimenti e poche sorprese
Tra i partiti centristi si registrano variazioni contenute ma significative:
• Azione sale al 3,2% (+0,2%),
• Italia Viva rimane al 2,5%,
• +Europa stabile all’1,5%,
• Noi Moderati chiude con l’1,3% (+0,2%).
L’area centrista si muove, ma non decolla. I numeri segnalano micro-spostamenti più che reali trend: nessuna forza sembra in grado di rompere gli equilibri o avviare un recupero significativo.