
Tornano puntuali i sondaggi politici aggiornati a oggi, lunedì 30 giugno 2025, e offrono un quadro in leggera evoluzione, con variazioni minime ma significative nei rapporti di forza tra i principali partiti italiani. Ecco nel dettaglio i dati aggiornati.
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Sondaggi politici 30 giugno 2025: centrodestra in ascesa
Il panorama politico italiano vede un centrodestra in ascesa, con una crescita nei sondaggi che riafferma il suo ruolo dominante. Secondo i dati recenti di Ipsos, pubblicati dal Corriere della Sera, la coalizione a sostegno del governo Meloni ha raggiunto il 46,5% dei consensi, segnando un incremento di tre punti percentuali in un solo mese. Questo risultato supera la soglia delle Elezioni politiche del 2022, evidenziando un rafforzamento della maggioranza parlamentare.
Il movimento ascendente del centrodestra è guidato dai progressi di tutti i partiti di maggioranza. Fratelli d’Italia registra un significativo 28,2% di consensi, mentre la Lega e Forza Italia ottengono rispettivamente 8,8% e 8,4%. Il gradimento personale della premier Giorgia Meloni si attesta al 45%, riflettendo il trend positivo del suo partito.

Sondaggi politici 30 giugno 2025: fronte progressista in declino
Al contrario, il fronte progressista è in declino: il Partito Democratico scende al 21,4% e il Movimento 5 Stelle cala al 13,3%. Secondo Nando Pagnoncelli, CEO di Ipsos, il fenomeno è spiegabile con l’effetto “stringersi intorno alla bandiera”, tipico in periodi di crisi. Nonostante l’assenza di fattori strutturali legati al ruolo dell’Italia nel contesto internazionale, il governo beneficia di una percezione di stabilità che rafforza il consenso. Tuttavia, oltre a questo effetto momentaneo, ci sono ulteriori elementi che spiegano la crescita del centrodestra e il declino delle opposizioni.
La strategia di campo largo proposta da Elly Schlein per il centrosinistra, volta a unire diverse forze politiche sotto un unico ombrello, appare problematica. Questo approccio rischia di annullare l’identità delle singole componenti, rendendole agli occhi dell’elettorato sovrapponibili. La mancanza di una chiara identità collettiva acuisce le divisioni interne e indebolisce la credibilità del Partito Democratico come forza di governo.
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