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Sondaggi politici, Meloni non si ferma più: chi crolla a sinistra

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d

Sondaggi: tra euforia locale e realtà nazionale

Lo shift in favore del centrosinistra appare meno netto di quanto suggeriscono le feste elettorali. I dati dei sondaggi recenti mostrano che, nonostante le vittorie regionali, il PD e il Movimento 5 Stelle affrontano ancora flessioni e difficoltà a consolidare i consensi, mentre Fratelli d’Italia e il centrodestra restano solidi sui livelli nazionali. L’euforia delle urne locali, quindi, non si traduce automaticamente in un’ondata nazionale.

Fratelli d’Italia ritrova slancio: oltre il 30%

Il dato più lampante – e forse decisivo nel breve termine – è quello di Fratelli d’Italia. Secondo l’ultima rilevazione dell’istituto Ixè, il partito guidato da Giorgia Meloni risale a 30,3%, guadagnando 1,1 punti percentuali rispetto a due mesi fa.
Questo salto — che supera la soglia psicologica del 30% — rafforza la percezione di un centrodestra in salute e apre nuove domande sul potenziale riassetto dello scenario politico, soprattutto in vista di futuri appuntamenti elettorali.

Un centrodestra compatto

Il successo di Fratelli d’Italia trascina con sé tutto l’arco del centrodestra. Da quanto emerge dai dati, Forza Italia resta solida al 9,1%, mentre Lega si colloca sul 7,8%.
Nel complesso, la coalizione di governo consolida un vantaggio che la pone in una posizione di forza, almeno secondo gli umori attuali dell’elettorato.

Il centrosinistra e il declino del Movimento 5 Stelle

Sul fronte opposto dello schieramento politico, la marcia sembra rallentare. Il Partito Democratico (guidato da Elly Schlein) perde qualche decimale, attestandosi al 21,8% (-0,2).
Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle — una volta capace di raccogliere consensi più larghi — registra una flessione significativa: 13%, con una perdita di 1,1 punti rispetto a due mesi fa.

Verso una redistribuzione dei voti

Tra le forze alternative, sorprende la crescita di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che sale al 7,1%, guadagnando un punto. Questo dato suggerisce che parte dell’elettorato in uscita dal Movimento 5 Stelle potrebbe aver trovato rifugio nei Verdi e nella Sinistra.
Minimi aggiustamenti anche per le forze minori: Azione si attesta sul 3%, mentre Italia Viva tocca il 2,6%, in lieve crescita.

Scenario e prospettive: cosa può cambiare

Questi sondaggi — oltre a fotografare l’attuale stato delle intenzioni di voto — suggeriscono alcune tendenze che potrebbero influenzare la strategia politica nei prossimi mesi. Se Fratelli d’Italia e il centrodestra mantengono lo slancio, la sfida potrebbe spostarsi su quanto le opposizioni sapranno rispondere, magari investendo sull’aggregazione tra PD, AVS e altre forze alternative.

In questo contesto, la perdita di consensi da parte del Movimento 5 Stelle appare particolarmente rilevante: un crollo, per quanto contenuto, che riflette forse disaffezione o ricerca di nuove rappresentanze, tanto che quel +7,1% per AVS non sembra casuale.

D’altra parte, la stabilità e la moderata crescita di formazioni centriste come Italia Viva o Azione suggeriscono che anche le aree “neutrali” del sistema politico potrebbero avere un ruolo, soprattutto in un’ottica di “terzo polo” o aggregazioni di medio-livello.

Insomma: se queste tendenze resistono, il 2026 potrebbe aprirsi con equilibri delicati, maggioranze difficili da dare per scontate, e uno spazio potenziale per rimescolamenti — se non addirittura sorprese.

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