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Sondaggi politici, risultati a sorpresa: c’è chi brinda e chi cala a picco

Le più recenti rilevazioni dei sondaggi politici mostrano un panorama nazionale caratterizzato da una sostanziale stabilità, seppur con alcune variazioni significative tra i principali partiti. L’aggiornamento dei dati, fornito dalla media YouTrend per Agi, evidenzia come le forze politiche più rilevanti mantengano le rispettive posizioni, mentre il confronto tra le coalizioni rimane serrato e in continua evoluzione.

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Giorgia Meloni durante una manifestazione politica

Centrodestra: posizione dominante e variazioni interne

Il centrodestra si conferma in testa nelle intenzioni di voto, attestandosi complessivamente vicino al 50% dei consensi. Tra le formazioni di questa area, Fratelli d’Italia si posiziona al 29,9%, segnando una diminuzione dello 0,5% rispetto alla rilevazione precedente. Nonostante questa flessione, il partito guidato da Giorgia Meloni mantiene un ampio margine sugli altri schieramenti.

Forza Italia registra una leggera contrazione, attestandosi al 9%, mentre la Lega mostra una crescita dello 0,3% e si porta all’8,5%. Il risultato positivo della Lega è attribuito anche all’effetto delle recenti elezioni regionali in Veneto. Noi moderati, invece, scende all’1%, con una perdita di due decimi.

Leader del Partito Democratico e altri esponenti politici

Area progressista: crescita moderata e nuove sfide

Nel campo progressista, il Partito Democratico evidenzia un incremento dello 0,4%, raggiungendo il 22,1%. Questo risultato viene associato alle ultime consultazioni regionali in Puglia e Campania, oltre che a una diminuzione della crescita degli avversari. Tuttavia, la distanza dal primo partito resta ampia, rendendo necessario un lavoro continuo per rafforzare la propria posizione.

Il Movimento 5 Stelle si mantiene stabile al 12,5%, con un lieve incremento dello 0,1%. Anche Alleanza Verdi-Sinistra conserva il 6,5% dei consensi, evidenziando un piccolo progresso. Per quanto riguarda i partiti minori, Azione si attesta al 3,1% (-0,2%), Italia Viva si mantiene al 2,6%, mentre +Europa registra l’1,6%. Questi dati sottolineano la difficoltà delle formazioni minori nel superare la soglia di consenso necessaria ad incidere in modo significativo sul quadro politico nazionale.

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