Opposizioni, il Pd consolida il primato mentre il M5S rallenta
Nel campo dell’opposizione, il Partito Democratico si conferma la principale forza del centrosinistra e il secondo partito a livello nazionale. Con il 22,3%, in crescita di 0,3 punti, il Pd guidato da Elly Schlein rafforza la propria posizione e consolida un trend positivo che, nelle ultime settimane, ha mostrato una progressiva riduzione della distanza rispetto ai dati più bassi registrati in passato. Il partito appare impegnato a recuperare terreno nei confronti di Fratelli d’Italia, pur restando ancora lontano dalle percentuali del 31% attribuite a FdI. La crescita del Pd si inserisce nel dibattito sul cosiddetto campo largo, cioè la possibile collaborazione tra forze di centrosinistra e movimenti progressisti. In questo contesto, l’evoluzione del Movimento 5 Stelle rimane un elemento cruciale. Il sondaggio indica un arretramento del M5S al 12,8%, con una perdita di 0,2 punti. Nonostante il calo, il Movimento si mantiene su uno dei livelli più alti degli ultimi mesi, continuando a rappresentare un attore centrale nell’area di opposizione.
La leggera flessione del Movimento 5 Stelle potrebbe riflettere la complessità del posizionamento politico del partito guidato da Giuseppe Conte, chiamato a bilanciare il ruolo di forza alternativa al governo con l’eventuale prospettiva di alleanze future. Il rapporto con il Partito Democratico e con le altre forze del centrosinistra resta una delle questioni più rilevanti in vista di possibili appuntamenti elettorali, sia a livello locale sia nazionale. Nel complesso, il quadro delle opposizioni mostra un Pd in rafforzamento, un M5S stabile su valori medio-alti nonostante il lieve calo e una serie di formazioni collocate alla sinistra e al centro che contribuiscono a definire la geografia del cosiddetto campo largo. La capacità di coordinare queste diverse sensibilità politiche sarà uno dei temi centrali del dibattito nei prossimi mesi.
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Campo largo e centro, tra stabilità e difficoltà di crescita
All’interno del perimetro progressista, Alleanza Verdi-Sinistra si conferma su un livello stabile. Questo risultato rafforza il ruolo della lista come componente strutturale del fronte di sinistra, spesso chiamata in causa nei dibattiti sui temi ambientali, sociali e sui diritti civili. La capacità di mantenere un consenso costante rappresenta un elemento di continuità per l’area, in un contesto politico caratterizzato da frequenti oscillazioni. Più complessa appare la situazione dell’area centrista e liberale. Azione viene rilevata al 3%, esattamente sulla soglia di sbarramento, pur con una flessione di 0,2 punti. Italia Viva scende al 2,3%, mentre +Europa rimane ferma all’1,4%. Questi dati evidenziano le difficoltà delle forze centriste nel consolidare una base elettorale ampia, nonostante la presenza costante nel dibattito pubblico su temi economici, europeisti e istituzionali.
Chiude la rilevazione la lista Noi Moderati, attestata all’1,1% e in leggero calo. Il posizionamento di questa formazione, collocata nell’area di centrodestra, conferma la frammentazione della rappresentanza politica al centro, dove più soggetti competono per uno spazio elettorale limitato. La difficoltà di superare stabilmente la soglia di sbarramento rende incerta la proiezione di queste forze in un’eventuale competizione proporzionale. Nel complesso, il campo largo e il centro mostrano una combinazione di stabilità e fragilità. Da un lato, forze come Alleanza Verdi-Sinistra consolidano il proprio ruolo; dall’altro, le realtà centriste faticano ad ampliare la propria influenza. Questo equilibrio delicato potrebbe incidere sulle future strategie di alleanza, sia per le opposizioni sia, in prospettiva, per eventuali riorientamenti del quadro politico.