Il centro in cerca di equilibrio: Renzi e Calenda tra luci e ombre
Nel campo centrista la situazione resta fluida. Matteo Renzi con Italia Viva registra un piccolo ma significativo recupero: 2,6%, in crescita di 0,2 punti. Un dato che conferma una lieve ripresa di visibilità per il leader di Italia Viva, tornato al centro del dibattito politico con prese di posizione mirate su economia e riforme istituzionali.
Più difficile il momento per Carlo Calenda, la cui Azione scivola al 3,1% (-0,1). I due ex alleati, nonostante la separazione politica, continuano a muoversi su un terreno comune e a contendere lo stesso bacino di elettori moderati, ma i numeri confermano la difficoltà di emergere tra i due poli principali. Chiudono la classifica i Noi Moderati, la formazione guidata da Maurizio Lupi, al 0,9% (-0,1). Il dato conferma la marginalità del partito all’interno della coalizione di centrodestra, pur mantenendo un ruolo simbolico di rappresentanza.
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Meloni domina la scena: equilibrio stabile ma tensioni sotterranee
Guardando i dati nel loro insieme, la fotografia della Supermedia è chiara: Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia restano il punto di riferimento della politica italiana. Il centrodestra gode ancora di un vantaggio robusto, mentre il centrosinistra mostra segnali di vitalità ma fatica a colmare il divario.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se la Schlein riuscirà a consolidare la risalita del Pd e a dare una direzione unitaria al fronte progressista, mentre Conte dovrà trovare nuove strategie per rilanciare un M5S in calo di consenso. La politica italiana di ottobre 2025 si presenta quindi stabile ma dinamica: con Meloni saldamente al comando, Schlein che incalza e Conte in affanno, la partita resta aperta. Ma, per ora, il vantaggio della premier sembra difficile da scalfire.
