
Sondaggio shock, numeri che nessuno si aspettava: cambia tutto! – L’ultimo sondaggio condotto da YouTrend per SkyTg24 segna una svolta significativa nel panorama politico italiano. Dopo due anni di apparente stabilità, il campo progressista raggiunge un rilevante 48%, superando il centrodestra, fermo al 44%. Questo risultato rappresenta un dato che non si registrava dal 2022, evidenziando una lenta ma costante erosione del consenso verso il governo guidato da Giorgia Meloni. Pur non mettendo in discussione la tenuta dell’esecutivo nell’immediato, la nuova tendenza sottolinea un clima politico molto più fluido e incerto rispetto al recente passato.

Sondaggio shock, numeri che nessuno si aspettava: cambia tutto!
L’importanza di questo sondaggio risiede non soltanto nella fotografia numerica, ma anche nella dinamica che suggerisce. La distanza tra le due principali aree politiche non era mai stata così ridotta nell’ultimo triennio. Il progressivo avvicinamento delle opposizioni va letto insieme all’indebolimento degli alleati del governo, segnalando un cambiamento strutturale in atto. Le oscillazioni, più che i singoli punti percentuali, delineano una trasformazione graduale che ora si manifesta con chiarezza nel confronto tra le coalizioni. Scendendo nel dettaglio, Fratelli d’Italia rimane il primo partito, ma accusa un calo dello 0,7% rispetto alla precedente rilevazione. Il Partito Democratico guadagna un punto percentuale, riducendo il margine di distanza tra i due partiti principali a meno di sei punti. Nonostante il vantaggio rimanga sostanziale per FdI, la solidità mostrata negli ultimi anni sembra ora meno inamovibile. Questa crescita del PD è frutto di una serie di piccoli avanzamenti successivi, che nel complesso ridisegnano la percezione degli equilibri politici.
Il Movimento 5 Stelle si conferma stabile, senza variazioni significative nei consensi. Diversa la situazione per i partiti alleati del governo: la Lega scende sotto la soglia dell’8%, un dato psicologicamente pesante per il partito di Matteo Salvini, mentre Forza Italia continua a soffrire nel periodo post-berlusconiano e viene superata di misura da Alleanza Verdi-Sinistra. Si tratta di un sorpasso minimo, appena 0,1%, ma che riflette una tendenza ormai consolidata.


Il ruolo dei partiti minori e la nuova geografia delle coalizioni
Tra le forze politiche di dimensioni più contenute, Azione si attesta poco sotto il 4%. Il partito guidato da Carlo Calenda mantiene una posizione autonoma, fuori dal centrosinistra, confermando la propria linea indipendente. +Europa ottiene un risultato superiore alle aspettative, raggiungendo il 3%, mentre Italia Viva si mantiene costante attorno al 2% e Noi Moderati si posiziona vicino all’1%, contribuendo comunque al totale del centrodestra.
Sommando i dati delle coalizioni, emerge il quadro più significativo: l’insieme delle forze progressiste – PD, M5S, AVS e +Europa – tocca il 48%. Il centrodestra, invece, si ferma al 44%, con un distacco di quattro punti percentuali che non si vedeva da tre anni. Questo divario riporta al centro il dibattito sull’esistenza di un’alternativa concreta al governo attuale e segna un cambio di fase nel confronto politico nazionale.
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