Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Sparatoria al bar, soccorsi e polizia a sirene spiegate. La scena agghiacciante

Indagini in corso: le ipotesi degli inquirenti

L’assenza di testimoni oculari affidabili complica il lavoro degli investigatori, che si affidano principalmente alle immagini delle telecamere e ai rilievi balistici. Il nucleo investigativo ha sequestrato tutti i bossoli rinvenuti, utili per risalire all’arma utilizzata e, potenzialmente, ai responsabili dell’attacco. Al centro delle indagini c’è il movente: tra le ipotesi principali vi sono la faida interna tra clan rivali, una vendetta personale o un avvertimento diretto a uno dei feriti con precedenti penali. Il coinvolgimento di un giovane incensurato apre invece la possibilità che la vittima sia stata colpita per errore o per trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Le autorità stanno verificando eventuali collegamenti tra i tre feriti e il loro passato. Il quartiere di Afragola si risveglia con un senso di paura e smarrimento. Molti residenti preferiscono non parlare, temendo ritorsioni o coinvolgimenti involontari. Il clima che si respira è quello di una comunità abituata a convivere con episodi di violenza, ma che chiede a gran voce maggiore presenza delle istituzioni e interventi strutturali per tutelare i giovani. La normalità infranta preoccupa soprattutto chi frequenta abitualmente il bar teatro della sparatoria, luogo di ritrovo per molti ragazzi del quartiere. «Non possiamo accettare che questi episodi diventino parte della nostra quotidianità», afferma una giovane cliente del locale. La richiesta di sicurezza e prevenzione è sempre più urgente.

La provincia armata: escalation di episodi violenti

L’agguato di Afragola non rappresenta un caso isolato. Secondo dati recenti delle forze dell’ordine, negli ultimi dodici mesi la provincia di Napoli ha registrato un aumento del 18% degli episodi di sparatorie legate a regolamenti di conti, intimidazioni e conflitti tra gruppi criminali. Il fenomeno delle “stese” – sparatorie dimostrative in strada – si sta diffondendo anche in aree che storicamente erano considerate più tranquille. Le armi da fuoco sono impiegate come strumenti di controllo del territorio, per regolare conti in sospeso o per inviare messaggi intimidatori. Ogni pallottola rappresenta un segnale della pressione esercitata dalla criminalità organizzata sulle periferie urbane e sulle fasce più deboli della popolazione. Il Ministero dell’Interno ha annunciato un potenziamento dei controlli nelle aree più a rischio della provincia di Napoli. «È necessario investire in formazione, lavoro e centri di aggregazione per offrire alternative concrete ai ragazzi e sottrarli al rischio della devianza», ha spiegato il sociologo Marco De Santis.

Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure