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Strage di carabinieri, arrivano le parole atroci: “È colpa mia”. Cosa c’è dietro

Indagini, testimonianze e reazioni delle autorità

Le testimonianze raccolte sul posto parlano di un sibilo acuto, simile a quello emesso dallo svuotamento di bombole di gas, seguito da un odore acre e dalla violentissima deflagrazione. I detriti sono stati proiettati a grande distanza, rischiando di colpire anche i soccorritori. Gli investigatori stanno valutando il ruolo di Maria Grazia come figura dominante all’interno della famiglia, ipotizzando un gesto estremo legato a motivazioni personali o ideologiche.

Nonostante la violenza dell’esplosione, la donna è sopravvissuta: è stata trovata in stato confusionale tra le rovine del primo piano mentre pronunciava frasi sconnesse. I carabinieri feriti, pur tra mille difficoltà, sono riusciti a estrarla e affidarla ai sanitari: ora è piantonata in ospedale sotto stretta sorveglianza. Nel corso delle operazioni di soccorso, i vigili del fuoco hanno recuperato cinque bombole di gas vuote e numerosi frammenti di altri contenitori esplosi. Il sito è stato immediatamente isolato e messo in sicurezza, mentre sono stati mobilitati rinforzi da tutte le stazioni dei carabinieri della provincia, tra cui il personale di Villafranca e Verona, per un totale di circa 100 uomini impegnati nell’intervento.

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Arresti e provvedimenti successivi

Dino Ramponi è stato fermato quasi subito dagli agenti, mentre Franco ha tentato la fuga attraverso i campi circostanti, venendo bloccato poco dopo grazie a una manovra coordinata delle forze dell’ordine. Entrambi sono stati trasferiti in carcere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. La sorella Maria Grazia rimane sotto costante controllo medico.

La Procura di Verona ha disposto l’esecuzione dei funerali di Stato per i tre carabinieri caduti: la cerimonia solenne avrà luogo venerdì 17 ottobre alle ore 16:00 presso la Basilica di Santa Giustina a Padova, alla presenza delle più alte cariche istituzionali. La camera ardente sarà invece allestita il giorno precedente, giovedì, presso il Comando della Legione Veneto dei Carabinieri.

Le parole del magistrato che ha autorizzato l’operazione

Le indagini stanno proseguendo per chiarire ogni aspetto della vicenda, dalla preparazione dell’attentato alle possibili complicità, con l’obiettivo di fare piena luce su una delle pagine più drammatiche della cronaca recente veronese. L’attenzione degli inquirenti resta alta anche per valutare eventuali rischi residui nell’area e per garantire il massimo supporto alle famiglie delle vittime e ai numerosi feriti coinvolti.

Il magistrato che ha autorizzato l’operazione ha espresso profondo dolore per l’accaduto: “Ho deciso io di andare avanti, mi sento colpevole di quello che è successo. Un pensiero che mi tormenta”.

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