Le reazioni delle autorità e l’apertura dell’inchiesta
Il primo ministro di Goa, Pramod Sawant, ha definito la giornata «profondamente dolorosa» e ha annunciato un’inchiesta per chiarire cause e responsabilità. «Ogni eventuale negligenza sarà perseguita con fermezza», ha assicurato. Anche il premier indiano Narendra Modi ha espresso cordoglio, definendo l’accaduto «sconvolgente». La priorità ora è ricostruire la dinamica del rogo: perché le fiamme si sono propagate così velocemente, e soprattutto perché i locali sotterranei non avevano vie d’uscita adeguate.

Goa sotto shock e il tema irrisolto della sicurezza
Goa, ex colonia portoghese affacciata sul Mar Arabico, è uno dei poli turistici più celebri dell’India: solo nel primo semestre dell’anno ha accolto 5,5 milioni di visitatori, di cui oltre 270 mila stranieri. La tragedia ha inevitabilmente riacceso le preoccupazioni sulla sicurezza dei locali notturni in un Paese dove la vulnerabilità agli incendi è ancora un problema strutturale. Edifici non a norma, scarse verifiche e uscite di sicurezza insufficienti continuano a provocare incidenti mortali. Negli ultimi mesi, infatti, roghi in hotel, ristoranti e club hanno causato decine di vittime in diverse città indiane. Il disastro di Arpora, purtroppo, non è un caso isolato ma l’ennesimo campanello d’allarme.