Il lutto che segna la carriera di Bassetti
Le parole di Bassetti rappresentano non solo un ricordo personale ma anche la testimonianza di come la perdita possa influenzare le scelte di vita. In passato, il medico aveva dichiarato: “Al suo funerale ci mancava poco che mi dicessero di seguirlo nella tomba. Lui mi ha dato i geni però la carriera me la sono fatta da solo”.

La figura di Dante Bassetti e il suo impatto
Il padre, Dante Bassetti, fu primario di Malattie infettive a Genova e figura di rilievo nel settore medico. La sua morte, causata da un tumore scoperto casualmente durante uno scalo all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, ha segnato profondamente la famiglia. Matteo Bassetti ha ricordato: “Andò in bagno, urinò sangue. Chiamò me per primo. Mi disse: ‘Sono morto’. Gli ultimi giorni li passò qui, in reparto, nella stanza 24. Boccheggiava. Davanti a quella camera ci passo ancora tutti i giorni, ogni volta provo un sussulto”. La perdita del padre ha avuto ripercussioni anche sulle scelte delle generazioni successive. Bassetti ha raccontato di aver sconsigliato al proprio figlio di intraprendere la carriera medica: “Lui voleva iscriversi a Medicina, ma gli ho detto: tuo nonno è stato un grandissimo di questo mestiere, tuo padre anche. Tu vivresti di confronti. Si è iscritto ad Architettura”.
La testimonianza di Bassetti sottolinea come il dolore per la perdita di una figura familiare centrale possa restare vivo nel tempo e influenzare profondamente le scelte personali e professionali. A vent’anni dalla scomparsa del padre, il ricordo rimane un punto fermo nella vita del medico, segnando in modo indelebile il suo percorso.