
Tatiana Tramacere, scomparsa a Nardò lo scorso 24 novembre, continua a essere al centro di un caso che sta assumendo rilevanza nazionale. Le ricerche non accennano a fermarsi e si sono ampliate ben oltre i confini della provincia. Le autorità investigative, con il passare dei giorni, sembrano sempre più scettiche rispetto all’ipotesi di un allontanamento volontario. Una posizione che trova pieno sostegno nei familiari e negli amici della giovane: secondo chi l’ha conosciuta, Tatiana non avrebbe mai fatto perdere le proprie tracce senza avvisare nessuno, dato che era solita comunicare costantemente i propri spostamenti e mantenere il telefono cellulare acceso.

Tatiana Tramacere scomparsa a Nardò: si indaga
Nelle ultime ore, le indagini hanno registrato una svolta significativa circa un sequestro. Parallelamente, la Procura -come anticipato dal Nuovo Quotidiano di Puglia e ripreso da Il Fatto Quotidiano – avrebbe aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti, anche se gli inquirenti restano cauti nell’escludere altre piste.

Sequestrato il cellulare di un amico della 22enne
A offrire un ritratto della giovane è un amico conosciuto tramite i social network, ma con il quale non si frequentava: «È una persona molto socievole e indipendente, ma anche tanto premurosa con le persone a cui vuole bene» si legge su Fanpage. Il giovane, spiega che da qualche tempo non si sentivano, ma sottolinea come Tatiana fosse incline al dialogo e molto attenta a non creare preoccupazioni: «Quando parlavamo, lo facevamo tramite social network».
La stessa costanza nei contatti emerge anche dalle parole del giovane, che descrive Tatiana come una persona che non avrebbe mai lasciato trascorrere così tanto tempo senza dare notizie di sé. «Era la prima a dare sempre notizie su cosa faceva o dove andava».
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