Il debutto storico: Milan-Inter 1967
Una data fondamentale nella storia della moviola è il 22 ottobre 1967, in occasione del celebre derby Milan-Inter. In quell’occasione, grazie alle immagini rallentate, fu dimostrato che un gol di Gianni Rivera non aveva effettivamente superato la linea di porta, nonostante la convalida dell’arbitro. Questo episodio, diventato emblematico, sancì l’importanza dello strumento ideato da Sassi e ne confermò il ruolo centrale nel racconto televisivo degli eventi sportivi. Da quel momento, la moviola divenne parte integrante della trasmissione La Domenica Sportiva, alimentando il dibattito settimanale e offrendo una nuova prospettiva sui fatti di campo.

Anni in Rai e l’esperienza di “Pronto moviola”
Durante la sua lunga carriera in Rai, Carlo Sassi è stato riconosciuto come il principale referente della moviola, curando con precisione e rigore la rubrica all’interno di DS. Negli anni Ottanta, ha introdotto “Pronto moviola“, una versione aggiornata e interattiva del format, che prevedeva il commento in diretta delle azioni più discusse e la partecipazione telefonica di calciatori coinvolti negli episodi analizzati. Questo approccio ha rafforzato l’attualità e la tempestività della rubrica, consacrando ulteriormente la figura di Sassi come punto di riferimento per l’approfondimento tecnico nel calcio televisivo. Il suo impegno in Rai si è concluso nel 1991.
Nuove collaborazioni e il ritorno in Rai
Successivamente, Carlo Sassi ha portato la sua esperienza anche a Mediaset, partecipando a programmi come “L’Appello del Martedì” e mostrando la validità del suo metodo anche in nuovi contesti televisivi. Dopo una breve parentesi sulle reti private, Sassi è tornato in Rai dove, nel 1992, ha condotto “Quasi Gol” con Sandro Ciotti. Dal 1993, il suo nome è stato legato a “Quelli che il calcio“, dove ha continuato a commentare episodi di campo come esperto e analista fino al 2001, collaborando con volti noti come Fabio Fazio e Marino Bartoletti. La sua capacità di adattarsi a diversi format ha confermato la sua longevità e la sua influenza nel mondo televisivo.
Un segno indelebile nel giornalismo sportivo
La scomparsa di Carlo Sassi rappresenta la fine di un’epoca per la televisione sportiva italiana. Il suo contributo, attraverso la moviola e l’analisi tecnica degli episodi di gioco, rimane un punto di riferimento imprescindibile nella storia del racconto calcistico. Il suo lavoro ha permesso di aggiungere un nuovo livello di trasparenza e discussione, trasformando la semplice visione della partita in un’esperienza collettiva di approfondimento e confronto.