Elves e sprite: la scienza dietro l’illusione
Gli esperti hanno svelato la natura del fenomeno osservato il 26 novembre sopra il mare Adriatico: non un disco volante, ma un’eccezionale combinazione di elves e sprite, fenomeni luminosi transitori nella ionosfera e mesosfera. L’anello rosso fotografato da Valter Binotto, specialista nella ripresa di eventi atmosferici dal 2017, è un elves — un lampo luminoso generato da un potente fulmine che produce un impulso elettromagnetico a circa 100 chilometri di altezza. I tentacoli al centro dell’anello sono sprite, scariche elettriche effimere nella mesosfera tra 48 e 88 chilometri di quota.
Gli scatti mozzafiato di un fenomeno raro
Binotto ha immortalato la scena da 350 chilometri di distanza, dalla sua casa di Possagno, in provincia di Treviso, mentre il fulmine si è abbattuto davanti alla costa di Fermo, nelle Marche. Grazie alle stelle visibili nello scatto, è stato possibile misurare l’altitudine dell’elves a circa 85 chilometri e il diametro dell’anello a circa 230 chilometri. “Questo è il terzo elves che fotografo, stavolta associato a uno sprite: una combinazione ancora più rara. A oggi non ci sono immagini come questa”, racconta il fotografo a Libero Quotidiano.
Questi eventi, pur straordinari e fugaci, seguono leggi precise della fisica atmosferica: gli elves si formano quando un fulmine insolitamente potente genera un impulso elettromagnetico, mentre gli sprite sono la manifestazione visibile dell’energia liberata nella mesosfera. Sono fenomeni così rapidi che l’occhio umano da solo non può percepirli, eppure, catturati attraverso la fotografia esperta, diventano uno spettacolo mozzafiato e scientificamente documentabile.