
Epicentro e profondità: i dati dell’INGV sulla scossa ai Campi Flegrei
La nuova scossa di terremoto ha colpito, ancora una volta, i Campi Flegrei. Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia non tardano a fornire spiegazioni: l’epicentro viene individuato nei pressi della Tangenziale, in corrispondenza del Monte Barbaro, a circa 3 chilometri di profondità. La scossa è stata percepita in modo netto a Pozzuoli, Bacoli, Monterusciello, Licola e Quarto. Sui gruppi Facebook dell’area flegrea i residenti stanno segnalando, man mano, le zone in cui il tremore è stato avvertito. Al momento, le segnalazioni arrivano anche da Varcaturo, Agnano e Pianura.
Questo sisma, inserito nella più ampia sequenza di fenomeni legati al bradisismo flegreo, rappresenta l’ennesima testimonianza di un territorio che non smette mai di sorprendere, tra forze naturali invisibili e inquietudini quotidiane.
Bradisismo: un fenomeno che cambia il paesaggio
Il lento sollevamento del suolo, monitorato costantemente da Osservatorio Vesuviano e Protezione Civile, è diventato ormai parte della quotidianità per chi vive in queste zone. Le autorità ribadiscono che non si registrano danni a persone o strutture, ma invitano la popolazione a seguire solo le comunicazioni ufficiali e a mantenere la calma. “Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva”, sembrano suggerire gli aggiornamenti che si susseguono senza sosta.
Sequenza sismica e attenzione costante ai Campi Flegrei
La sequenza di eventi sismici continua a interessare l’area tra Solfatara e la costa di Pozzuoli, segnalando un’attività vulcanica che non concede tregua. Gli episodi, seppur di lieve entità, si fanno sempre più frequenti e ravvicinati, alimentando un clima di attesa e vigilanza tra gli abitanti di una delle aree più densamente popolate del sud Italia. In un equilibrio sottile tra paura e speranza, la vita prosegue, sospesa tra la memoria del passato e l’incertezza del futuro.