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Terremoto in Italia all’alba: torna la paura

Un evento sismico in un’area a rischio elevato

Il movimento tellurico registrato all’alba rientra in un contesto geologico già ben noto agli esperti. L’area dell’Irpinia, in cui ricade il comune di Cairano, è considerata una delle zone a più alta sismicità del territorio nazionale, a causa delle complesse dinamiche tettoniche che interessano l’Appennino meridionale. Nel corso degli anni, il territorio è stato più volte interessato da micro-scosse e da eventi di energia superiore. Nei mesi scorsi, in particolare tra ottobre e novembre, l’Irpinia è stata interessata da una sequenza di eventi sismici di bassa e media magnitudo, alcuni dei quali percepiti distintamente dalla popolazione. In quell’occasione erano stati registrati scuotimenti fino a magnitudo 4.0, con epicentri localizzati soprattutto tra i comuni di Grottolella e Montefredane, sempre in provincia di Avellino.

L’INGV sottolinea che la presenza di micro-sismicità diffusa non rappresenta di per sé un elemento anomalo, ma costituisce spesso un’espressione della normale attività di assestamento della crosta terrestre. Piccole scosse come quella di magnitudo 2.0 registrata presso Cairano sono infatti frequenti in aree a elevato rischio sismico e, in genere, non provocano danni materiali. La Protezione civile regionale, in coordinamento con la Prefettura di Avellino e con i centri operativi comunali dei territori interessati, mantiene tuttavia una sorveglianza costante. I tecnici e i funzionari addetti al monitoraggio proseguono nell’analisi dei dati in tempo reale, verificando l’eventuale presenza di altre scosse successive e valutando l’evoluzione del quadro sismico complessivo.

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Il ruolo del monitoraggio sismico e della prevenzione

La registrazione di una scossa di terremoto anche di lieve entità, come quella odierna nell’Avellinese, richiama l’attenzione sull’importanza del sistema di monitoraggio nazionale gestito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La rete di stazioni sismiche distribuite su tutto il territorio italiano consente di individuare con precisione l’epicentro, la magnitudo e la profondità degli eventi, fornendo informazioni essenziali per la valutazione del rischio. Le informazioni diffuse dall’INGV vengono messe rapidamente a disposizione delle autorità competenti, della Protezione civile e, attraverso i canali istituzionali, anche dei cittadini. Questo flusso di dati aggiornati è indispensabile per garantire una risposta coordinata in caso di eventi sismici più rilevanti, ma anche per costruire nel tempo una solida base di conoscenze sulle aree sismiche più sensibili, come quella irpina.

Oltre al monitoraggio scientifico, la prevenzione del rischio sismico si fonda anche su interventi strutturali e sulla diffusione di corrette pratiche di comportamento. Nelle zone classificate a più alta pericolosità sismica, le norme edilizie impongono standard specifici di progettazione e costruzione antisismica, con l’obiettivo di ridurre il più possibile le conseguenze di eventuali scosse di maggiore intensità. Le istituzioni locali ricordano periodicamente alla popolazione l’importanza di conoscere le principali norme di autoprotezione in caso di terremoto: individuare i punti sicuri all’interno della propria abitazione, evitare l’uso di ascensori durante e subito dopo la scossa, non sostare vicino a balconi o cornicioni pericolanti e seguire attentamente le indicazioni fornite dagli enti preposti. Una corretta informazione contribuisce a limitare i rischi e a gestire con maggiore consapevolezza situazioni di potenziale emergenza.

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