La scossa più intensa e la distribuzione degli epicentri
All’interno della sequenza, il terremoto di maggiore intensità finora rilevato è quello avvenuto nella giornata di ieri alle ore 04:43. In quell’occasione la magnitudo ML 2.8 è stata accompagnata da un ipocentro localizzato a circa 14 chilometri di profondità e da un epicentro posto a circa 4 chilometri a nord di Cardeto. La scossa è stata distintamente avvertita in diversi centri della zona, senza però determinare criticità. Le rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia mostrano una concentrazione di epicentri in un’area relativamente ristretta, ma gli effetti si estendono oltre il solo territorio comunale di Cardeto. La sismicità interessa infatti una porzione più ampia della fascia preaspromontana, dove si incrociano diverse faglie attive note alla comunità scientifica.
Le vibrazioni con magnitudo superiore a 2 sono state chiaramente percepite anche nei comuni di Sant’Alessio in Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Laganadi e Calanna, oltre che nel territorio urbano di Reggio Calabria. Numerose segnalazioni sono arrivate ai centralini delle forze dell’ordine e ai servizi di protezione civile, soprattutto nelle ore notturne, quando il silenzio e l’assenza di rumori di fondo rendono più evidente la percezione del movimento. La distribuzione spaziale delle scosse conferma quindi che lo sciame sismico non è limitato a un solo punto ma interessa un’area territoriale più ampia, tipica delle sequenze in cui vengono attivati segmenti di faglia diversi ma geologicamente connessi. Questa dinamica rende necessario un monitoraggio continuo per valutare tempestivamente eventuali variazioni nei parametri registrati.
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Quadro dei danni, monitoraggio e ruolo della Protezione civile
In base alle verifiche effettuate finora, non si registrano danni a persone o cose. Non risultano segnalazioni di crolli, lesioni strutturali significative o interruzioni di servizi essenziali. I movimenti tellurici, pur numerosi, rientrano in una fascia di bassa magnitudo che non è considerata in grado, allo stato attuale, di produrre effetti distruttivi su edifici ordinari progettati secondo le normative vigenti. Le autorità locali, in coordinamento con la Protezione civile regionale e nazionale, seguono con attenzione l’evoluzione del fenomeno. In situazioni come questa, caratterizzate da sequenze prolungate di scosse di lieve entità, la priorità è garantire un’informazione chiara alla popolazione e mantenere attivi i canali di comunicazione, in modo da evitare allarmismi ingiustificati ma anche sottovalutazioni del rischio.
Gli esperti dell’INGV continuano a registrare e analizzare ogni evento, aggiornando in tempo reale i cataloghi sismici disponibili sui canali ufficiali. Ogni scossa viene identificata, catalogata e inserita in un quadro complessivo che tiene conto della sismicità storica della zona, delle caratteristiche delle faglie note e dei modelli geofisici del territorio calabrese, da sempre considerato uno dei più attivi dal punto di vista sismico in Italia. Le scuole, gli uffici pubblici e le attività commerciali continuano a operare regolarmente, pur con l’indicazione, da parte dei Comuni interessati, di seguire le comuni norme di comportamento in caso di terremoto.