Testimonianze e fonti indipendenti smentiscono la giunta
La ricostruzione ufficiale è stata però contestata da testimoni diretti e fonti indipendenti, che descrivono l’edificio come un ospedale pienamente operativo, con reparti attivi e pazienti ricoverati, inclusi bambini e donne in gravidanza.
Una fonte dei servizi di soccorso locali ha parlato di almeno 34 morti e circa 80 feriti, precisando che tra le vittime figurano chiaramente medici, infermieri e pazienti. Il numero delle vittime potrebbe aumentare, poiché alcune persone versano ancora in condizioni critiche.

Ospedale distrutto e sistema sanitario al collasso
Il bombardamento ha provocato la distruzione quasi totale dell’ospedale generale di Mrauk-U: reparti di degenza, sale operatorie, pronto soccorso e apparecchiature mediche sono andati perduti.
Prima dell’attacco, la struttura garantiva servizi essenziali come ostetricia, chirurgia di base, cure per malattie infettive e pronto intervento. La sua distruzione ha lasciato migliaia di persone senza accesso immediato alle cure, costrette ora a spostarsi in aree lontane e insicure.
La reazione di ONU e Organizzazione Mondiale della Sanità
L’episodio ha suscitato una dura condanna internazionale. Le Nazioni Unite hanno definito l’attacco parte di un modello più ampio di violenze contro civili e infrastrutture critiche in Myanmar.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha espresso forte preoccupazione. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato di essere “sconvolto” dall’accaduto, ricordando che si tratta del 67° attacco contro strutture sanitarie nel Paese nel solo anno in corso.
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Escalation militare nello Stato di Rakhine
La città di Mrauk-U è al centro di una forte escalation militare. L’Esercito Arakan controlla ampie zone dello Stato di Rakhine e, secondo varie fonti, avrebbe conquistato 14 dei 17 comuni della regione negli ultimi mesi. Dopo il bombardamento, il gruppo armato ha annunciato l’intenzione di collaborare con organismi internazionali per individuare i responsabili e ha denunciato ulteriori attacchi aerei notturni che avrebbero causato nuove vittime civili.
Dal colpo di Stato del 2021, il Myanmar è precipitato in un conflitto armato su larga scala. L’uso crescente di bombardamenti aerei in aree civili, come nel caso di Mrauk-U, ha provocato un aumento significativo delle vittime e massicci spostamenti di popolazione. Organizzazioni umanitarie denunciano gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, con attacchi ripetuti a ospedali, scuole e infrastrutture essenziali, mentre l’accesso agli aiuti resta fortemente limitato.