
I segnali dell’arrivo del tifone sono ormai inequivocabili: il cielo si è fatto cupo, l’aria pesante e carica di elettricità, mentre i pescatori richiamano in porto le proprie imbarcazioni e le città costiere si svuotano rapidamente. Il silenzio innaturale che precede la tempesta è rotto solo dalle sirene di allarme e dal suono di porte e finestre che vengono sigillate in fretta.
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Le autorità hanno disposto la chiusura di diversi aeroporti strategici, mentre decine di migliaia di residenti sono stati evacuati dalle zone più esposte. Gli edifici pubblici, scuole e palestre sono diventati punti di raccolta per chi cerca riparo dalla furia del maltempo. In tutto il Paese, la popolazione si mobilita per mettere in sicurezza case, negozi e infrastrutture, utilizzando sacchi di sabbia e rinforzando gli accessi agli edifici.
Il tifone ha già provocato le prime inondazioni. Le immagini mostrano strade allagate, attività commerciali chiuse e cittadini impegnati a salvaguardare i pochi beni trasportabili. Il traffico aereo risulta fortemente compromesso: numerosi voli interni sono stati cancellati, causando disagi a migliaia di viaggiatori e interrompendo le principali vie di collegamento nazionali.
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