
Il dolore dei cari e la veglia silenziosa: addio a Simone Ricciotti
Nelle ore successive al tremendo schianto avvenuto a Roma, la madre si è recata sul luogo dell’incidente, insieme agli amici più stretti, la fidanzata e i parenti. Il ciglio della strada è diventato un altare improvvisato, tra fiori e abbracci trattenuti, mentre le auto sfrecciavano ignare. «Ieri sera molti di noi erano con Simone a cena a Trastevere nello stesso locale dove ci siamo fermati a ballare. Sembrano frasi fatte ma era un bravissimo ragazzo. Serio, con le idee chiare», ha raccontato Andrea, uno degli amici più cari. Il fratellastro, tra la commozione, ha ricordato il percorso universitario del ragazzo: «Dopo la scuola si era iscritto all’università americana, la John Cabot. Aveva dato tutti gli esami e il 19 maggio avrebbe preso la laurea triennale».
La telefonata che nessuno vorrebbe ricevere
Seduta sull’asfalto, circondata dai fiori, la madre ha rivissuto l’incubo di quella chiamata all’alba. «Mi ha svegliato la suoneria del telefono. Ho solo capito che dovevo andare di corsa al Gemelli perché il mio Simone aveva avuto un incidente. Sono arrivata e mi sono ritrovata nella camera mortuaria a dover riconoscere il suo corpo». Le sue parole, spezzate dalle lacrime, si sono rivolte anche alle due figlie che vivono negli Stati Uniti: «Spero che il nome di Simone non esca sui siti. Ho avvisato le sorelle e sono già in viaggio per l’Italia, ma non ho detto loro che il fratello è morto». Un dolore che si fa doppio, sapendo quanto la gemella fosse legata a lui, tra sogni condivisi e progetti di vita.
Ricostruzione dell’incidente: le indagini in corso
Spetterà ora alla polizia locale di Roma ricostruire la dinamica esatta dello schianto. Le prime ipotesi parlano di velocità e di una strada poco illuminata, dove ogni curva può diventare fatale. L’impatto è avvenuto intorno alle tre del mattino, su un tratto appena asfaltato e privo di telecamere. Sull’asfalto, solo una lieve traccia di frenata, come l’ultimo disperato tentativo di evitare la tragedia.
Un messaggio di perdono che commuove tutti
Il silenzio dopo lo schianto, il vuoto lasciato da una perdita così grande: a 21 anni, con la vita davanti, tutto si è spento in un istante. Eppure, nel dolore che avvolge chi resta, le parole della madre risuonano come un insegnamento struggente: il perdono come ultimo atto d’amore, capace di resistere anche all’ingiustizia più feroce. Una storia che lascia il segno e che invita a riflettere, mentre la notte torna a coprire la città di silenzio.