
Criticità della struttura: quali erano i problemi
Secondo quanto riportato da Leggo, la struttura era da tempo in condizioni critiche: infiltrazioni d’acqua, controsoffitti crollati, crepe profonde nelle mura, con vegetazione spontanea penetrata nella muratura. Nonostante i quasi 7 milioni di euro stanziati per il recupero – che doveva restituire l’edificio ai cittadini – i segni del degrado apparivano evidenti.
Nella scheda tecnica del progetto, come cita il quotidiano: «gravi problemi sul paramento murario esterno dell’edificio. Questi problemi includono una diffusa disgregazione degli elementi costruttivi, che ha permesso la crescita di vegetazione spontanea».
Crepe, radici e infiltrazioni: la Torre dei Conti era già in pericolo
«Il crollo di alcuni controsoffitti moderni, danni agli infissi di finestre e porte e danni alle pitture decorative in alcune zone, come le rampe delle scale e alcuni ambienti», rilevava la scheda del progetto citata da Leggo. E ancora: «Al piano superiore della torre, due stanze nell’angolo nord occidentale hanno subito infiltrazioni d’acqua, causate dal distacco della guaina protettiva del pavimento».
Il quadro che emerge è quello di un gigante medievale logorato e con una stabilità precaria. Proprio per questo i lavori erano necessari. Ma l’urgenza della messa in sicurezza è stata sottovalutata? Domande che ora rimbalzano tra tecnici, magistrati e cittadini, mentre si attende una perizia che dovrà dire se il cantiere stesso abbia influito sulla tragedia o se si sia trattato di un cedimento inevitabile.
L’ombra del terremoto di Roma sulla Torre dei Conti
Come ricorda Leggo, l’ipotesi del sisma non è esclusa: «A contribuire all’instabilità della torre potrebbe essere anche il terremoto di magnitudo 3.3 che ha colpito la zona di Roma e dei Castelli Romani avvenuto domenica sera». Una scossa leggera, ma forse sufficiente a dare il colpo finale a una costruzione indebolita.
La paura di nuove criticità nella zona ha portato persino alla cancellazione del tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori, programmato per la cerimonia al Sacello del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria. Una decisione prudenziale, a testimonianza della delicatezza situazione e per non interferire con la messa in sicurezza dell’area circostante.
Una ferita aperta che supera i confini italiani
Il dramma del crollo della Torre dei conti è diventato anche tema di tensione internazionale. «Finché il governo italiano manda soldi a Kiev, crollerà tutto», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «Parole squallide», ha commentato la Farnesina, che ha convocato l’ambasciatore russo. Ira di Antonio Tajani: «Frasi vergognose, non si speculi su una disgrazia». Dichiarazioni giudicate inopportune e di cattivo gusto, piombate in un momento di dolore e sgomento nazionale.