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Totò Schillaci, la figlia rompe il silenzio: parole dolorose

Le parole dolorose della figlia

Ci avete mai pensato alle lacrime? Sì, alle lacrime di tristezza? A quelle correlate al modo in cui esprimiamo dolore? Sì a quelle di rabbia? Le lacrime brutte, non quelle belle. Quelle talmente brutte che ti annegano. Ti tolgono il fiato. Ti “regalano” singhiozzi“. Inizia così il post che Jessica Schillaci, secondogenita di Totò, nata dall’amore per la ex moglie Rita Bonaccorsi, ha affidato a Facebook due giorni fa, il 16 settembre, quando le condizioni dell’ex calciatore si erano ulteriormente aggravate. 

Sono quelle lacrime che se osservi bene da vicino hanno dell’incredibile. Un incredibile quasi palpabile a cominciare dalla loro genesi. Di cosa sono fatte? Le lacrime sono fatte di acqua e di vita. E l’acqua è vita, da sempre e per sempre! Senza loro, senza quelle lacrime che noi stessi creiamo non ci saremmo. L’acqua è la vita, vita che noi creiamo con i nostri occhi. Con quelli riusciamo a vedere, sentire e ad assaporare” si legge ancora nel messaggio che risuona come una riflessione intensa condivisa in un momento difficilissimo. E ancora: “La vita è quell’assaggio di miscela perfetta che solo noi siamo in grado di creare e anche in quello c’è bellezza nella sua complessità. C’è bellezza nella vita che esce da noi a ogni pezzo di dolore che penetra nel nostro cuore e c’è vita nella bellezza di contemplare chi non vogliamo lasciare regalandogli vita, un pezzo della nostra, con le nostre lacrime” Infine: “Da lontano sembrano invisibili, dal colore trasparente che le rende così insignificanti. Da vicino però quelle lacrime così trasparenti stanno bene con tutto!”, conclude Jessica: “Porca miseria: Si adattano a tutto. Sono il contorno giusto su ogni colore e sfumatura. Dopo tempo, dicono, che riescano a rendere sbiaditi i contorni più duri da guardare“.(continua dopo la foto)

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Il saluto

Jessica affida le sue parole a un articolo scritto per La Repubblica : “Abbiamo parlato e scherzato finché è stato possibile. Abbiamo ricordato i momenti più belli delle nostre vite, quelli che non si potranno mai dimenticare. Il suo quadro clinico non lasciava speranze ma io avrei voluto salvarlo. Tre giorni fa al suo capezzale mo fratello Mattia e io gli abbiamo detto che davanti all’ospedale c’erano le tv. Ma lui ci ha risposto: “A me importa solo di voi”. E ci ha chiesto scusa perché ha pensato di non essere stato presente tutte le volte che avrebbe voluto”.

Dalle 7 di questa mattina un incessante afflusso di tifosi, palermitani e non, si mette ordinatamente in fila per entrare allo stadio: sulla bara sono state adagiate la maglia azzurra numero 19, quella dei Mondiali italiani, e una sciarpa rosanero. Presenti tanti componenti della tifoseria organizzata del Palermo che hanno lasciato, per quello che tutti chiamano semplicemente Totò, anche uno striscione, che recita: “Le tue notti magiche non saranno mai dimenticate” In mattinata è arrivato anche il messaggio di Giovanni Schillaci, il fratello più piccolo di Totò, che sui social ha scritto: “Ti ho seguito passo per passo. Sei stato un esempio da seguire. Riposa in pace fratello mio. Sei e resterai la leggenda del calcio italiano“.

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