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Tragedia degli alpinisti, spunta un retroscena straziante: cosa hanno fatto fino alla fine

Tragedia degli alpinisti, spunta un retroscena straziante: cosa hanno fatto fino alla fine– Una passione condivisa per la montagna si è trasformata in tragedia per Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni, entrambi di Santarcangelo di Romagna. I due alpinisti, esperti e inseparabili amici, hanno perso la vita il 22 dicembre 2024 nel Vallone dell’Inferno, sul Gran Sasso, sopraffatti dal maltempo e dal gelo mentre cercavano di tornare a valle. La causa della morte è stata confermata: ipotermia.

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Tragedia degli alpinisti, spunta un retroscena straziante

I due alpinisti erano rimasti bloccati nelle difficili condizioni atmosferiche della Valle dell’Inferno, sull’imponente massiccio del Gran Sasso, mentre tentavano di scendere. Fino alla fine, Luca e Cristian hanno trovato conforto l’uno nell’altro. Nonostante fossero separati da pochi metri e immersi in una bufera che rendeva impossibile vedersi, hanno continuato a parlarsi per darsi coraggio. “Erano vicini, non più di cinque metri l’uno dall’altro. Le loro voci li tenevano uniti, anche se non potevano vedersi,” ha rivelato Marco Iovenitti, vice capo stazione del Soccorso Alpino dell’Aquila. Un legame che li ha accompagnati negli ultimi attimi, tra il bianco accecante della neve e il gelo implacabile. (continua dopo la foto)

Il ritrovamento dopo sei giorni di ricerche

I soccorritori hanno ritrovato i corpi dei due alpinisti il 27 dicembre, dopo sei giorni di ricerche in condizioni estreme. È stato il fiuto dei cani delle unità cinofile a permettere di individuare Luca, sepolto dalla neve. Cristian, invece, è stato avvistato per primo. “Abbiamo fatto tutto il possibile, ma sapevamo che ogni ora in più riduceva le possibilità di trovarli vivi,” ha raccontato Alessandro Marucci, uno dei soccorritori.

I corpi sono stati recuperati e trasportati all’ospedale di Teramo, dove familiari e amici hanno atteso con dolore e compostezza. Il magistrato Laura Colica della procura di Teramo ha dato il nulla osta per la riconsegna delle salme, consentendo alle famiglie di organizzare i funerali che si terranno a Santarcangelo di Romagna.

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