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Tragedia della funivia, la moglie di Carmine rompe il silenzio

Tragedia funivia Faito: la vicinanza della comunità

La città si è stretta attorno alla famiglia, reagendo con un profondo senso di lutto collettivo. L’impatto della tragedia è stato tale che la cittadinanza ha chiesto all’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia di iniziare la tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo dalla stazione della Circumvesuviana. “Quanto è successo rappresenta per la città una tragedia terribile“, ha affermato Maurizio Zurolo, amico e collega di Carmine. “Era un uomo umilissimo. Un amico, un grande lavoratore, innamorato del Monte Faito e di Castellammare, esperto di questi luoghi”, ha ricordato con emozione.

Zurolo, a capo dell’agenzia turistica VI Continente e dell’Infopoint della Funivia del Faito, ha descritto le immediate conseguenze economiche dell’incidente. “Abbiamo ricevuto infinite disdette per le numerose attività programmate sul Faito – dalle escursioni a cavallo al tiro con l’arco, dal trekking allo yoga e pilates nella faggeta – è un disastro. Ma più di ogni cosa è per noi la perdita di un uomo, Carmine, di grande valore umano. Il cuore è spezzato. Il mio e dei tanti amici e colleghi di lavoro”, ha aggiunto con voce rotta dalla commozione.

L’Eav ha espresso il proprio cordoglio attraverso il presidente Umberto De Gregorio, che ha ricordato Carmine Parlato come una figura preziosa per l’azienda. “Amava la funivia, voleva stare sul luogo di lavoro più che a casa sua. Era una persona straordinaria”, ha dichiarato. “La moglie di Carmine è stata con noi per ore in attesa di notizie. Mi ha abbracciato, mi ha chiesto semplicemente di stare vicino al figlio, che ha 20 anni, e sta a Milano. E noi, come è giusto che sia, saremo vicini a questo ragazzo”.

Prima di lavorare alla funivia, Carmine aveva prestato servizio presso il deposito Eav di Sorrento. Era benvoluto da colleghi e turisti, ai quali spesso raccontava i segreti del Faito. Lascia una moglie e un figlio di 22 anni, che ora dovranno affrontare il vuoto lasciato da un uomo che aveva fatto del suo lavoro una vera missione.

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