Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Tragedia in stazione, finisce sotto a un treno: “Aveva ammazzato un maresciallo”

La ricostruzione dei fatti

L’incidente è avvenuto presso la stazione di Trepuzzi, dove l’uomo, identificato dalle autorità come G.S., 76 anni, era arrivato in sella a una bicicletta. Secondo le testimonianze raccolte, poco prima dell’impatto aveva chiesto ad alcuni presenti se il treno diretto a Bari fosse già transitato. Subito dopo, avrebbe cambiato direzione, muovendosi verso il binario opposto, quello che porta verso Lecce. Con un gesto apparentemente deciso, è sceso dalla bicicletta e si è posizionato in mezzo ai binari mentre il convoglio si avvicinava rapidamente.

Il macchinista, resosi conto della situazione, ha attivato immediatamente il freno di emergenza e azionato la sirena in modo ripetuto, nella speranza di evitare la tragedia. Tuttavia, la distanza ravvicinata ha reso l’impatto inevitabile, causando la morte istantanea dell’uomo. La scena ha sconvolto non solo i viaggiatori presenti, ma anche il personale del treno, che ha dovuto affrontare momenti di grande tensione emotiva.

Leggi anche: “Salvatelo! Aiutateci!”. Le urla dalla spiaggia davanti agli amici: morte dolorosissima

Identità e passato della vittima

Nel corso delle ore successive, è emersa l’identità della vittima: si trattava di G.S., un uomo già noto alle cronache per un fatto risalente al 1976. All’epoca, all’età di 27 anni, fu coinvolto in una rapina a una banca a Santeramo in Colle, in provincia di Bari. Durante l’assalto, un conflitto a fuoco con i Carabinieri portò alla morte del maresciallo Vincenzo Ranieri, comandante della stazione locale. G.S. venne arrestato, processato e condannato per l’omicidio, trascorrendo diversi anni in carcere. “Aveva ammazzato un maresciallo”, si legge tra i commenti che sono circolati dopo la tragedia, evidenziando come i fatti del passato abbiano continuato a segnare profondamente la sua esistenza.

Il ritorno in libertà di G.S. era avvenuto tempo dopo, ma il peso del passato non aveva mai smesso di accompagnarlo. La notizia del suo suicidio ha quindi assunto un significato ancora più drammatico per chi conosceva quella vicenda, sollevando nuove riflessioni sul rapporto tra giustizia, reinserimento sociale e memoria collettiva.

Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure