È morta Barbata Siciliano, l’ex pallavolista azzurra stroncata da un malore a soli 52 anni
A perdere la vita è stata Barbara Siciliano, ex pallavolista di alto livello, 52 anni, stroncata da una crisi cardiaca improvvisa. L’ex atleta si trovava in vacanza in Liguria, quando sabato scorso ha accusato un malore in spiaggia a Varazze. Trasportata d’urgenza in ospedale, è stata successivamente trasferita a Lavagna, dove è stata dichiarata la morte cerebrale. La notizia è stata confermata lunedì 10 giugno e ha immediatamente suscitato sgomento nel mondo dello sport italiano. Nata il 19 settembre 1972 a Sanremo, Siciliano è stata una delle protagoniste della pallavolo italiana negli anni ’90, indossando la maglia azzurra in 39 occasioni. Nel 1994 aveva disputato anche i Mondiali in Brasile, affrontando squadre come Cina, Russia e Ucraina.
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Barbara Siciliano, simbolo di Modena e non solo
Durante la sua carriera ha vestito le maglie di numerosi club storici come Modena, Altamura, Bergamo, Spezzano, Reggio Emilia e Chieri, conquistando titoli e riconoscimenti. Ha chiuso il percorso da giocatrice tra le fila di diverse formazioni lombarde in Serie B1, continuando a coltivare la passione per questo sport anche fuori dal campo. Proprio pochi mesi fa, a marzo, era stata protagonista a Bergamo, durante un evento che celebrava la riapertura del palazzetto cittadino. La sua presenza era stata accolta con affetto da tifosi e colleghi, testimoniando il forte legame che ancora la univa al mondo della pallavolo.

Una vita tra famiglia e giovani atlete
Barbara viveva a Milano con il marito, avvocato, e le due figlie, Viola e Beatrice, entrambe attive nella società sportiva Pro Patria, dove lei stessa ricopriva il ruolo di allenatrice nelle giovanili. La passione per lo sport non l’aveva mai abbandonata: dedicava il suo tempo all’insegnamento dei fondamentali, trasmettendo ai più giovani la stessa determinazione e disciplina che l’avevano resa un punto di riferimento negli anni della sua attività professionale.
L’improvvisa tragedia ha colpito profondamente non solo la sua famiglia, ma anche l’intero ambiente sportivo italiano, che la ricorda come una donna riservata, generosa, sempre disponibile a mettere la sua esperienza a servizio degli altri. Numerosi i messaggi di cordoglio condivisi sui social da parte di ex compagne, dirigenti e tifosi. Il suo nome resta scolpito nella memoria di chi l’ha vista combattere in campo con la maglia numero 4, con lo sguardo fiero e la grinta di chi sapeva guidare le sue compagne anche nei momenti più difficili.