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Tre vigili travolti da un ubriaco: poi la triste scoperta su uno di loro

Roma, auto travolge 3 vigili urbani impegnati nei rilievi: il giovane neoassunto perde una gamba

La madre di Daniele Virgili ha ricordato a Roberto Gualtieri come il figlio avesse giurato solamente due mesi fa davanti al sindaco sulla piazza del Campidoglio. «Era così contento e fiero di essere entrato a fare parte del Corpo», ha ricordato con le lacrime agli occhi. Per il papà «Daniele è un ragazzo d’oro devoto al lavoro. Prima era cuoco, poi istruttore di scuola guida, poi ha studiato un anno per diventare vigile perché innamorato della Polizia di Roma Capitale». «Questo lavoro», ha aggiunto il fratello, «era un sogno per lui: aveva rinunciato alla sua vita per realizzare questo sogno. È stato proprio lui ad avvisarmi dell’incidente con un whatsapp. Sono arrivato insieme all’ambulanza, mi diceva: ‘Mi hanno investito non sento più le gambe, sto morendo’». Il papà ha dichiarato sempre al «Messaggero»: «Chiediamo giustizia perché noi abbiamo visto che quell’uomo ci guardava con aria di sfida. Mio figlio invece mi stringeva la mano e mi diceva ‘sto morendo’». (continua a leggere dopo le foto)

La dinamica del sinistro

“Sulla dinamica dell’investimento, pochi dubbi. Un carabiniere in servizio ai Ros in accertato stato di alterazione alcolica, ha pensato bene di non rispettare le corsie di incanalamento e di travolgere gli agenti al lavoro su strada, con una violenza tale da ribaltare lo stesso automezzo con il  quale stavano operando”, scrive in un nota il sindacalista Marco Milani, segretario romano del Sulpl. I fatti sono avvenuti poco dopo le 20.30 di ieri. Il giovane investito “avrebbe tra pochi giorni terminato il  periodo di prova”, si legge nel comunicato del sindacalista “e invece, quello che sembrava essere il coronamento del sogno di una vita, si é ben presto trasformato in un incubo”. Inoltre, sottolinea Milani, come riporta «Rai News», “il giovanissimo e sfortunato collega rischia purtroppo di perdere anche il posto di lavoro qualora il periodo di convalescenza arrivasse a superare gli otto mesi consecutivi e questo perché uno scellerato contratto privatistico continua a negarci il riconoscimento di forza di polizia”. 

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