Il talento di Rosabianca Cinquetti
Numerosi critici hanno elogiato l’arte di Rosabianca Cinquetti, sottolineandone la straordinaria capacità tecnica e la profondità espressiva. Carmela Perucchetti, parlando delle sue opere, descriveva gli oggetti di uso quotidiano dipinti su enormi tele come un “enigmatico palinsesto narrativo, capace di raccontare l’invisibile percorso dell’anima nel suo misurarsi con le fatiche e le gioie della vita”. Jean Jouvet, nel 1986, evidenziava la capacità della pittrice di sublimare gli oggetti, rendendoli “quasi vivi”, mentre Marco Goldin nel 1994 parlava di una dimensione sospesa, in cui le sue rappresentazioni erano colte “quando una quiete limbica li avvolge”. Giorgio Cortenova, invece, sottolineava come la sua pittura non fosse puro iperrealismo, ma un viaggio nella memoria e nella visione interiore, un’arte capace di restituire lucidità anche “dalla nebbia dell’io”. Una ricerca artistica raffinata e profonda, che ha reso il suo lavoro unico nel panorama pittorico contemporaneo.(continua dopo la foto)
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La scomparsa di Rosabianca lascia un vuoto incolmabile nella famiglia e nel mondo dell’arte. Gigliola Cinquetti, legata profondamente alla sorella, la ricorda con affetto e dolore, celebrando il suo spirito creativo, la sua eleganza e la passione instancabile che ha sempre caratterizzato il suo percorso artistico.