La pubblicità dell’Ontario e la reazione statunitense
Gli spot pubblicitari prodotti dal governo dell’Ontario hanno rappresentato il vero “casus belli” della vicenda. La presenza della voce di Reagan, simbolo storico del Partito Repubblicano, con dichiarazioni critiche sui dazi, ha colpito profondamente l’attuale amministrazione americana. Trump ha ribadito l’importanza dei dazi come strumenti fondamentali per la sicurezza nazionale e la difesa dell’economia USA, sostenendo che “l’attacco diretto all’impostazione della politica economica, veicolato tramite un’icona repubblicana, non poteva essere tollerato”.
Il premier Ford, dal canto suo, ha difeso apertamente la campagna, sottolineando: “Sono un grande fan di Ronald Reagan e voglio far ascoltare le sue parole sugli effetti dei dazi al popolo americano”. La scelta di utilizzare una figura tanto riconoscibile della politica statunitense, destinata a colpire un nervo scoperto della Casa Bianca, è stata letta come una provocazione che ha superato il limite della semplice comunicazione istituzionale.
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Tensioni Usa-Canada
La decisione di Trump di interrompere i negoziati non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, la sua amministrazione aveva già adottato misure restrittive nei confronti del Canada: l’11 luglio 2025 sono state annunciate tariffe al 35% sulle importazioni canadesi, salite poi al 41% dal 1° agosto, coinvolgendo oltre 70 Paesi. Questa linea dura conferma la volontà del presidente di reagire in modo diretto alle critiche e di proteggere il mercato interno da quella che considera una concorrenza sleale.
Il raffreddamento delle relazioni tra Ottawa e Washington rischia di riverberarsi anche in ambito internazionale, soprattutto considerando l’imminente viaggio di Trump in Asia, dove la questione dei dazi sarà nuovamente al centro del dibattito con il presidente cinese Xi Jinping. Mark Carney, primo ministro canadese, si trova ora nella difficile posizione di dover rispondere sia alle pressioni interne che alle richieste americane, in un clima di crescente instabilità.