Le voci da Kiev e la “guerra tra bene e male”
Keith Kellogg, inviato speciale della Casa Bianca, in visita a Kiev ha ricordato come «gli ucraini combattano da più tempo di quanto gli Stati Uniti abbiano fatto nella Seconda guerra mondiale», sottolineando l’impegno verso garanzie di sicurezza «realistiche». Durante la colazione di preghiera nazionale, Zelensky ha descritto la guerra come «uno scontro tra luce e oscurità, tra bene e male», un linguaggio che mostra quanto il conflitto resti anche una battaglia simbolica oltre che militare.

Le polemiche culturali: Woody Allen nella bufera
In questo quadro teso, a infiammare le reazioni è arrivato persino il regista Woody Allen. Collegato con il Festival di Mosca, il cineasta ha lodato la cultura russa e dichiarato: «Mi piacerebbe venire lì». Le sue parole hanno provocato la durissima reazione del governo ucraino, che le ha definite «una vergogna e un insulto al sacrificio degli artisti ucraini uccisi o feriti dai criminali di guerra russi». Un episodio che conferma come la guerra si giochi anche sul terreno dell’immagine e dell’opinione pubblica internazionale.
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Trump guarda oltre: il ritorno di Kim Jong-un
Mentre i negoziati arrancano, Trump guarda già altrove. L’ex presidente ha annunciato l’ipotesi di un nuovo incontro con Kim Jong-un, il leader nordcoreano alleato di Putin con cui aveva già avviato un controverso dialogo durante il suo primo mandato. Un segnale che il conflitto ucraino è solo una delle tante tessere di una partita globale che unisce Europa, Asia e il futuro degli equilibri internazionali.