Alimentazione e stili di vita sotto accusa
Il tumore al colon è una malattia che ha una forte correlazione con l’alimentazione e lo stile di vita. «Gli alimenti più a rischio sono quelli tipici dei Paesi industrializzati: alcol, zuccheri raffinati e grassi», precisa Persiani. «Non è la carne in sé a essere pericolosa, ma il consumo eccessivo e la cottura a temperature elevate, come alla brace o in frittura». L’Organizzazione mondiale della sanità consiglia di non superare i 125 ml di alcol al giorno. «Naturalmente esistono persone che bevono di più e non si ammalano, ma il rischio aumenta perché la malattia è multifattoriale», aggiunge l’oncologo.

Anche l’ambiente incide
Oltre a genetica e dieta, c’è anche il fattore ambientale: «Ci sono pazienti che dicono di mangiare solo verdure del proprio orto, ma non sanno che le falde acquifere della zona sono inquinate», racconta Persiani. «In alcune aree del Sud del Lazio, dove lavoro, ho operato più membri della stessa famiglia. In certi casi la stessa persona ha sviluppato due tumori diversi. È un segnale chiaro: servono prevenzione, controlli regolari e maggiore consapevolezza», ha evidenziato poi. Un monito che arriva anche dalle parole e dalla storia di Sebino Nela, che oggi può dirsi guarito, ma non dimentica: “La paura resta, ma la vita ha un sapore nuovo”.