Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Ucraina, svolta shock: la decisione di Giorgia Meloni all’ultimo minuto. Cosa succede

La posizione del Belgio e il ruolo chiave di Euroclear

Il Belgio ha espresso una cautela particolare, derivante soprattutto da motivazioni di natura finanziaria e giuridica. La maggior parte degli asset russi, per un valore stimato di 185 miliardi di euro, sono infatti depositati presso Euroclear, uno dei maggiori depositari centrali di titoli al mondo con sede proprio in Belgio. Qualsiasi misura che coinvolga questi fondi potrebbe esporre direttamente l’infrastruttura finanziaria belga a rischi di ritorsioni o azioni legali da parte della Russia.

Questa esposizione pone il Belgio in una posizione delicata, costringendolo a valutare sia la sicurezza delle sue istituzioni finanziarie sia il quadro normativo europeo. La gestione degli asset immobilizzati resta quindi un tema di primaria importanza per Bruxelles, che chiede garanzie precise sull’uso e sulla tutela degli stessi.

Leggi anche: “Addio presidente!”. È morto così, la notizia arrivata solo adesso

putin ritorsioni contro europa

L’Italia e la risoluzione della riserva

L’Italia, a differenza del Belgio, non aveva fornito dichiarazioni pubbliche dettagliate sulle ragioni della propria riserva iniziale. Il governo italiano ha mantenuto una linea prudente, senza sbilanciarsi fino all’ultimo nella procedura scritta di voto. La decisione definitiva è giunta solo dopo una serie di rassicurazioni ottenute in sede negoziale, in particolare riguardo all’ambito di applicazione del regolamento.

Le autorità italiane hanno ottenuto conferma che il regolamento si limita al congelamento degli attivi e non anticipa alcuna decisione sull’eventuale utilizzo futuro dei fondi, in particolare per il controverso prestito di riparazione all’Ucraina. Questo chiarimento ha permesso a Roma di superare le proprie riserve e di esprimere un voto favorevole, allineandosi con la posizione prevalente degli altri Stati membri.

I prossimi passi: verso il Consiglio Europeo

Il Consiglio Europeo, in programma per il 18 e 19 dicembre, sarà chiamato a decidere se procedere o meno con l’utilizzo effettivo degli asset russi congelati a favore dell’Ucraina. Soltanto i capi di Stato e di governo potranno adottare una decisione definitiva, valutando attentamente le implicazioni legali, economiche e geopolitiche di una misura di tale portata.

Nel frattempo, la misura votata oggi rappresenta un passaggio tecnico-giuridico che consente di mantenere congelati gli asset, lasciando la scelta strategica sulle modalità di utilizzo ai leader europei. Il dibattito rimane aperto e centrale nell’agenda dell’Unione, con ulteriori sviluppi attesi nelle prossime settimane.

Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure