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“Va arrestato, poi…”. Garlasco, retroscena shock su Sempio: clamorosa svolta

L’ombra della corruzione: le accuse a Venditti

Il nome di Mario Venditti è oggi al centro di una nuova inchiesta condotta dalla Procura di Milano, che ipotizza corruzione e favoritismi. Secondo l’accusa, l’ex pm potrebbe aver ricevuto una somma compresa tra 20 e 30mila euro da Giuseppe Sempio, padre di Andrea, in cambio della rapida archiviazione del fascicolo.
Una cifra che, se confermata, getterebbe nel caos non solo l’inchiesta su Garlasco, ma anche la credibilità di chi per anni ha rappresentato la giustizia pavese. Gli inquirenti stanno ora passando al setaccio dispositivi elettronici, tabulati telefonici e movimenti bancari, alla ricerca di riscontri concreti.

Mario Venditti, ex pm, oggi sotto inchiesta per corruzione e peculato
Andrea Sempio con i genitori, coinvolti anche loro nelle indagini

“Va arrestato, poi vediamo”: le frasi che fanno discutere

Nelle ultime ore, alcune fonti vicine agli ambienti investigativi hanno riportato una frase pronunciata da un ex funzionario dell’Arma, secondo cui “Sempio andava arrestato, poi si sarebbe chiarito tutto”. Una dichiarazione che riaccende il dibattito su quanto sia stato effettivamente approfondito il ruolo del giovane nell’estate del 2007 e se, tra omissioni o errori, siano state tralasciate piste alternative.
Alcuni sostengono che i tabulati telefonici e le testimonianze dell’epoca meritassero un riesame più attento. La sensazione, oggi, è che molte tessere del puzzle non siano mai state realmente collocate al loro posto.

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Un caso che non trova pace

Il delitto di Chiara Poggi è da anni al centro di documentari, podcast e programmi televisivi. Ogni volta che emergono nuovi dettagli, l’interesse dell’opinione pubblica torna altissimo. L’attuale inchiesta su Venditti e sul presunto coinvolgimento economico della famiglia Sempio rischia di ribaltare ancora una volta le certezze acquisite.
Chiara Poggi aveva 26 anni, una vita davanti e una casa diventata teatro di un mistero mai del tutto risolto. Oggi, mentre il nome di Andrea Sempio torna nei faldoni della magistratura, una domanda risuona più forte che mai: se non fosse stato Stasi, allora chi?

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