Come riconoscere i sintomi dell’intossicazione da funghi
I sintomi di una intossicazione da funghi velenosi sono spesso simili a quelli di altri disturbi gastrointestinali, ma si distinguono per la loro intensità e rapidità di insorgenza. Le manifestazioni più comuni includono nausea, vomito, dolori addominali e diarrea, a cui si possono aggiungere cefalea e sensazione generale di malessere. Tuttavia, l’aspetto più insidioso è il periodo di latenza, cioè il tempo che intercorre tra l’ingestione del fungo e la comparsa dei primi sintomi. Secondo gli specialisti, un ritardo nell’insorgenza dei sintomi, che può variare da 12 fino a 24 ore, può indicare la presenza di tossine particolarmente pericolose, capaci di colpire fegato, reni e sistema nervoso. In alcuni casi, dopo una fase iniziale di malessere, può seguire un periodo di apparente benessere che non deve trarre in inganno: il danno agli organi interni può proseguire in modo silente, portando a complicanze gravi se non si interviene tempestivamente.
Le specie più pericolose, come le amanite, possono provocare epatiti fulminanti, mentre altre varietà tossiche possono causare insufficienza renale o disturbi neurologici. È fondamentale non sottovalutare alcun sintomo dopo il consumo di funghi di provenienza incerta. Inoltre, è importante sottolineare che i sintomi possono variare in base alla quantità ingerita, all’età e alle condizioni di salute della persona colpita. Bambini e anziani sono particolarmente vulnerabili agli effetti delle tossine fungine.

Il ruolo del centro antiveleni nella gestione delle emergenze
In presenza di sospetta intossicazione da funghi, il protocollo prevede il coinvolgimento immediato del Centro Antiveleni regionale, che fornisce indicazioni cliniche e terapeutiche specifiche ai medici di Pronto Soccorso. Il CAV è in grado di identificare rapidamente la natura dell’avvelenamento e, quando necessario, di fornire gli antidoti adeguati per limitare i danni agli organi interni. Una fase cruciale nella gestione di questi casi è l’identificazione del fungo responsabile: per questo motivo, è sempre consigliato portare con sé eventuali residui dei funghi ingeriti, sia crudi che cotti. Questo accorgimento permette agli specialisti di diagnosticare con maggiore precisione la tipologia di intossicazione e di intervenire in modo mirato, aumentando le probabilità di un esito favorevole. La tempestività dell’intervento è determinante. Il personale sanitario sottolinea che ogni minuto guadagnato può fare la differenza, soprattutto nei casi in cui le tossine colpiscono organi vitali come il fegato o i reni. L’assistenza del Centro Antiveleni è disponibile 24 ore su 24 e rappresenta un presidio essenziale per la sicurezza della popolazione.