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“Vi abbiamo già appesi una volta”. Frase choc dell’esponente del Pd: si scatena il caos in aula

Tensione al consiglio comunale di Genova, caos in aula dopo l’uscita infelice dell’esponente del PD

In seguito all’insulto, la situazione in Sala Rossa è degenerata ulteriormente. Il consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco del centrodestra, Pietro Piciocchi, è intervenuto pubblicamente per chiedere le dimissioni di Chiarotti e le scuse ufficiali in aula. Vista l’escalation del confronto, la presidente del Consiglio comunale ha disposto la sospensione temporanea della seduta per consentire un ritorno alla calma e ristabilire l’ordine tra i presenti.

All’atto della ripresa dei lavori, la sindaca Silvia Salis ha dichiarato davanti all’intero Consiglio la propria presa di distanza dalle dichiarazioni del consigliere PD. “Ha detto una cosa grave, che non rappresenta il nostro modo di fare politica. Mi dissocio pienamente”, sono state le sue parole, che hanno avuto l’effetto di ribadire la posizione ufficiale della maggioranza e di allontanare ogni possibile ambiguità rispetto all’accaduto.

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Le scuse di Chiarotti

Poco dopo, lo stesso Claudio Chiarotti ha chiesto di intervenire per fornire una sua versione dei fatti e tentare di ricomporre le tensioni: “Sono andato sopra le righe, e chiedo scusa. La mia affermazione non era diretta a nessuno in particolare tra i presenti in aula. Non ho avuto il filtro per fermarmi. È stato un errore di cui mi assumo la responsabilità”.

Il consigliere ha poi aggiunto: “Rivendico il mio essere antifascista, ma non credo che tra noi ci siano fascisti. Il mio intento non era offendere nessuno, ma l’espressione è stata inaccettabile, e me ne rammarico profondamente”. Nonostante le scuse, l’opposizione ha ribadito la richiesta di provvedimenti e ha annunciato l’intenzione di valutare ulteriori azioni formali. Alla luce degli avvenimenti, il caso potrebbe ora essere sottoposto all’attenzione degli organi disciplinari interni del Consiglio comunale di Genova. L’opposizione sta valutando la presentazione di una mozione formale di censura nei confronti di Chiarotti, mentre la maggioranza cerca di ristabilire un clima di rispetto istituzionale all’interno dell’aula. Resta comunque alta la tensione, con il rischio che nuovi episodi possano ulteriormente compromettere il dialogo tra le parti.

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