Il tatuaggio e la pista dell’Est Europa
Un altro dettaglio emerge in queste ore: uno dei tatuaggi sul corpo della donna potrebbe aprire una pista internazionale. Un tatuatore, chiamato a consulto dagli inquirenti, ha notato una tavola da surf tatuata con quelli che sembrano i colori della bandiera lituana: giallo, verde, rosso. È solo un’ipotesi, ma potrebbe fornire una prima indicazione sulla provenienza. Se confermata, aprirebbe un nuovo fronte nelle indagini: la possibilità che la donna e la bambina fossero arrivate da uno dei Paesi baltici, e che si nascondessero a Roma per ragioni ancora sconosciute.
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Ipotesi in bilico e domande senza risposta
Al momento nessuna pista viene esclusa. C’è chi ipotizza una fuga, chi parla di violenza domestica finita in tragedia, e chi sospetta un gesto estremo. Ma ci sono anche elementi che non combaciano con nessuna di queste ipotesi. Le vittime non presentano segni di violenza sessuale, né sono emerse al momento ferite evidenti. Eppure la bambina è morta prima della madre, forse senza assistenza, forse semplicemente abbandonata in un luogo in cui nessuno ha notato la sua presenza. Il silenzio del parco, rotto solo dal fruscio degli alberi, potrebbe aver coperto urla che nessuno ha sentito.