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Vladimir Putin, ecco come assassinare il presidente russo: la rivelazione dell’ex spia francese

Un ex membro dei servizi segreti francesi avrebbe ammesso che l’idea di assassinare Vladimir Putin sarebbe “sul tavolo di ogni agenzia di intelligence”. L’ex spia francese ha anche rivelato il modo migliore per eliminare il presidente russo e chi potrebbe svolgere questo compito infame.

L’assassinio di Vladimir Putin: come e chi lo svolgerebbe

Fare fuori Vladimir Putin. Uno scenario che il senatore statunitense Marc Rubio aveva definito “fantastico”. “Questa non è la politica ufficiale ovviamente e nessuno sta dicendo che gli Stati Uniti lo farebbero”, ha aggiustato il tiro poi il senatore americano. In realtà sembra che in molti lo ritengano uno scenario possibile.

Un’ex spia francese ha ammesso durante un’intervista al Daily Beast, di essere sicura dell’omicidio. “Lo so perché li programmavo“. Quale sarebbe il modo più efficace per assassinare Putin? “Sarebbe il veleno”, ha ammesso l’agente dei servizi segreti, che poi ha precisato anche chi potrebbe commettere l’omicidio. Molto più probabile che a ucciderlo alla fine sia qualcuno della sua ristretta cerchia. “Il tentativo verrà dall’interno del Cremlino. Questo non è un lavoro esterno. Sarà un lavoro costoso, una fortuna. Secondo la mia esperienza, scommetterei che un piano è già in atto”.

Le precauzioni del presidente russo

Intanto Vladimir Putin, ha preferito prendere qualche precauzione. Pare infatti che a febbraio abbia licenziato circa mille persone tra quelle che si occupavano dei suoi bisogni personali per la paura di essere avvelenato. Al loro posto un nuovo gruppo di assistenti, dai cuochi ai segretari. E il presidente fa bene a salvaguardarsi.

Un episodio simile in effetti, è già successo in Russia. Nel 1952 a Mosca nei pressi dell’Hotel Pechino, non accadde per un pelo un incidente, poco prima della celebrazione di un patto di amicizia tra Cina e Unione Sovietica. Mao Zedong, presidente del Partito Comunista Cinese, aveva mandato uno chef in Russia per aprire un ristorante davanti alla hall dell’albergo. In realtà, però, si trattava di un sicario incaricato di uccidere Stalin. Il mercenario però fu stanato e ucciso con un colpo di mannaia da cucina.

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